Lavoro e professione
Pediatri: garantire i diritti ai migranti con lo Ius soli
Rispettare la convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata dall'Onu nel 1989, che contiene le indicazioni minime che ogni Paese del mondo deve mettere in pratica per la tutela dei diritti delle bambine e dei bambini. E’ quanto chiede l’Associazione Culturale Pediatri (Acp) che si è riunita a Cortona dal 12 al 14 ottobre per il suo 29° Congresso nazionale dal titolo “Garantire i diritti per costruire un futuro di salute” sollecitando il Parlamento l’approvazione definitiva dello Ius soli.
«Oggi in Italia 800mila bambini e giovani nati qui o da molto tempo residenti - sottolinea Acp - che frequentano da anni le scuole italiane, che parlano perfettamente la nostra lingua, sono costretti a una serie di disagi e limitazioni, quali l’'impossibilità di viaggiare all’estero. Infinite attese per il rinnovo annuale del permesso di soggiorno con grande perdita di tempo e di denaro, e soprattutto l'inevitabile, legittimo senso di ingiustizia ed esclusione sociale, che deriva da questa situazione».
Legislatura agli sgoccioli: Ius soli, fate presto!
Al termine del Congresso ACP si auspica, dunque, che il Ddl 2092, già approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati il 13 ottobre 2015, venga approvato al più presto dal Senato nella sua formulazione attuale, che, garantendo la cancellazione di una norma di legge che condanna ancora oggi all'inesistenza alcuni bambini nati in Italia, permette il ripristino di un diritto umano fondamentale, quale quello all'esistenza giuridica di ogni bambino come garantita dal certificato di nascita. Un diritto sancito dalla legge 176/1991, ratifica della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (1989).
Il Congresso Acp 2017
Bambini protagonisti dei diritti e non soggetti passivi, come ha spiegato in apertura del congresso, Maurizio Bonati, a capo del dipartimento di Salute pubblica e del laboratorio di salute materno-infantile dell'Irccs Mario Negri di Milano.
«Nei suoi congressi, l'Acp si propone di allargare lo sguardo a diverse discipline per integrare il lavoro del pediatra e aprire lo sguardo a nuovi orizzonti metodologici nei vari ambiti di cura. Indispensabile per avere una visione globale della cura del bambino», spiega la presidente nazionale Acp, Federica Zanetto.
Perché a Cortona? Quest'anno il congresso è stato organizzato dai pediatri Acp delle sezioni Umbria-Toscana-Marche e, come spiega Giovanni Poggini, pediatra aretino in prima fila per questa edizione: «Abbiamo pensato a Cortona perché è una città accogliente e a misura di bambino. In più dal 2001 ospita il Laboratorio della città possibile, che ha promosso iniziative tra i soggetti istituzionali e il territorio con la creazione dell'Osservatorio permanente dei diritti dei bambini. Dal 2006 Cortona è stata nominata dall'Unicef ‘Città amica dei bambini e delle bambine' ed è stata riconosciuta come Slow city, per la qualità della vita».
Big food e bufale web antivax: bimbi sotto attacco
Il confronto è partito dal tema del diritto alla sana alimentazione con un confronto su temi innovativi come la dieta “smart food” per prevenire e promuovere benessere in età pediatrica, e l'ingerenza dell'industria del “big food” sulle scelte di nutrizione e il tema dell'esordio dei disturbi alimentari e l'importanza della prevenzione nella fascia 0-3 anni.
Non è mancato l'approfondimento sul tema dei vaccini, con Chiara Azzari, Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze, cui si è aggiunto un interessante viaggio nel mondo delle bufale informative che circolano sul web a cura del giornalista Matteo Grandi.
«La tutela della salute dei bambini è un obiettivo concreto – continua la presidente – attraverso azioni percorribili da inserire nel lavoro di ogni pediatra e che l'Associazione Culturale Pediatri propone nei propri percorsi formativi e di confronto costante nel lavoro dei gruppi locali». E prosegue: «Il lavoro comincia in ambulatorio e in corsia, rispondendo alle domande dei genitori, portando informazioni semplici e chiare, evitando il contrasto ma promuovendo il dialogo sulle evidenze scientifiche. La finalità è sempre la salute del bambino e non la vittoria nel dibattito pro o anti vax. Rassicurare le famiglie per aumentare la diffusione e la fiducia nelle vaccinazioni».
Ambiente e salute riproduttiva: pensiamoci prima
«La misura dell'equità di una nazione si ottiene dal modo in cui si occupa del benessere dei bambini. E la qualità dell'ambiente è un presupposto imprescindibile. Questo significa attenzione in ogni ambito della pediatria in senso clinico, ma non solo, perché i pediatri hanno un dovere anche informativo e formativo nei confronti dei genitori e dei piccoli pazienti stessi», chiarisce Zanetto. Per questo l'Acp da molti anni ha attivato un gruppo di lavoro specifico sul tema, il gruppo PUMP – Pediatri per un mondo possibile.
Spiega Giacomo Toffol, gruppo Pump: «L'inquinamento ambientale e il cambiamento climatico, due facce della stessa medaglia, producono danni, che sono sotto gli occhi di tutti, sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Al Congresso nazionale Acp di Cortona abbiamo parlato delle strategie e degli interventi concreti, che possono controbattere i loro effetti negativi”. Per questo, prosegue l'esperto: “Ridurre l'uso della plastica, per esempio, è un primo atto semplice che tutti i genitori possono fare per tutelare la salute dei figli e di tutta la famiglia. Così come ridurre l'inquinamento tra le pareti di casa: minimizzare l'uso di detersivi inquinanti, preferire il cibo biologico, evitare l'uso di insetticidi e diserbanti in presenza di bambini e donne incinte (e in generale)».
«Così come l'eliminazione del piombo dalla benzina ha consentito negli anni 80' di ridurre significativamente questa esposizione, ci sono oggi strategie di salute pubblica e di promozione a livello individuale di stili di vita, dieta adeguata, assunzione di acido folico già prima della gravidanza e di promozione del neurosviluppo infantile e riduzione del rischio sociale, che possono fornire risultati positivi per il futuro nel breve e nel lungo periodo. È importante concentrarsi su queste possibilità per agire efficacemente in maniera proattiva», conclude Laura Reali, pediatra del gruppo Pump.
Alla sessione è intervenuta l'oncologa ed ematologa Patrizia Gentilini di ISDE Italia (Associazione Medici per l'ambiente), che sottolinea il ruolo della consapevolezza degli effetti nocivi dell'inquinamento. “Vanno distinti gli effetti acuti, da quelli a lungo termine. Ma è innegabile il ruolo negativo del cattivo ambiente. Va però sottolineato anche un messaggio positivo: dalla riduzione dell'inquinamento si ottengono immediati benefici, per cui migliorando la qualità dell'aria con azioni concrete, si portano già nel breve termine risultati di salute e una riduzione delle malattie come hanno confermato moltissimi studi, effettuati in Cina e negli Stati uniti in aree particolarmente inquinate”.
Salute mentale: autismo e dintorni, diritto alla diagnosi prima possibile
Ogni bambino ha diritto di essere ascoltato nei suoi bisogni, nel rispetto della sua unicità. La sessione moderata da Maria Luisa Scattoni, coordinatrice progetti autismo dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha affrontato il tema del diritto alla diagnosi più precoce possibile dei disturbi dello spettro autistico. Il prof. Filippo Muratori, Neuropsichiatra infantile Fondazione Stella Maris Università di Pisa, ha illustrato la variabilità delle manifestazioni dello spettro autistico. «La diagnosi precoce dell'autismo riguarda anche il pediatra di famiglia. E' un diritto del bambino e rappresenta una ripartenza per il bambino e per i genitori, che ne sono protagonisti attivi. L'Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico sta lavorando di concerto con tutte le sigle pediatriche per inserire nella nuova convenzione pediatrica la necessità della diagnosi precoce con relativo percorso di invio al secondo livello in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale - dichiara Michele Gangemi, past president ACP, in prima fila nella collaborazione ACP con l'ISS sul progetto per la costituzione della rete Pediatria-Neuropsichiatria infantile per la diagnosi precoce dei disturbi del neuro sviluppo -. I risultati dell'osservatorio per il monitoraggio autismo dell'ISS hanno evidenziato che percorsi standardizzati per la diagnosi precoce e la presa in carico dei disturbi dello spettro autistico siano presenti solo nella provincia di Trento, in Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Basilicata e Sardegna. Con differenze significative tra regione e regione, anche sulla metodologia diagnostica».
Diritto alla salute sociale: lotta al maltrattamento e accoglienza dei migranti
Ogni pediatra deve impegnarsi per la difesa e promozione del diritto di tutti i bambini italiani e stranieri alla sicurezza sociale. L'Acp porta testimonianze importanti, perché dagli ambulatori passa la vita reale, quella fatta anche di contrasti genitoriali, abusi e maltrattamenti. Il pediatra è sentinella. Lo stesso vale per i bambini migranti: un'attenzione speciale per loro e per la comunicazione con le famiglie. L'Acp promuove da sempre iniziative di mediazione culturale e d'integrazione e di prevenzione degli abusi sui minori. Anche per questo nel dicembre 2014, la sezione lombarda ha vinto l'Ambrogino d'Oro per l'impegno profuso nel mezzanino della stazione Centrale di Milano per la cura dei bimbi stranieri in fuga da conflitti e miseria.
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