Hta, l'Agenas non ci sta

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la replica di Francesco Bevere, direttore generale di Agenas, riferita a un articolo apparso su Sanità24 l’8 febbraio scorso, «Un health technology assessment col bollino “europeo” per cure più eque. Ecco il report I-Com », sullo studio curato dall’Institute for competitiveness (I-Com) sull’Hta nell ’Unione europea. Le osservazioni di seguito riportate sono quindi da intendere come rivolte agli autori della ricerca.

Gentile Redazione,
rispetto a quanto pubblicato dal vostro autorevole giornale, riporto per punti quanto ritengo costituisca condizione fondamentale per un'informazione completa:

- Non vengono citate le iniziative che il Ministero della Salute, già dal 2007, ha avviato attraverso gli Accordi di Collaborazione siglati con Agenas finalizzati alla produzione di documenti di Hta nazionali. Ad oggi, tali accordi, hanno prodotto 21 documenti di Hta, scaricabili liberamente dal sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1202&area=dispositivi-medici&menu=tecnologie ) e presenti su banche dati di settore internazionali (ad es. banca dati del Centre for Reviews and Dissemination, Crd – University of York). Cinque documenti sono attualmente in produzione per il 2017, altri 5 verranno prodotti l'anno successivo.

- Non viene citata l'esistenza di un Manuale delle Procedure Hta, pubblicato da Agenas nel 2014 per riassumere i metodi e le procedure definiti per ciascuna fase del processo di Hta, dall'identificazione delle tecnologie sanitarie che necessitano di una valutazione al coinvolgimento di produttori, esperti clinici, revisori esterni e associazioni di pazienti e cittadini, nonostante questo sia liberamente scaricabile on-line (http://www.agenas.it/aree-tematiche/hta-health-technology-assessment/attivita-hta ).

- Non viene citata l'esistenza di un sistema online per la raccolta del bisogno valutativo delle tecnologie sanitarie che consente a qualsiasi soggetto (dal cittadino al clinico, dal manager al produttore) di notificare una tecnologia ai fini della produzione di un documento di Hta.

- Non viene fatto riferimento alcuno al Patto per la salute 2014-2016 che sancisce l'Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. L'art. 26 del suddetto Patto, “Creazione di un modello istituzionale di Hta dei dispositivi medici”, stabilisce che:
«il Ministero della Salute, avvalendosi dell'Agenas e dell'Aifa per quanto di relativa competenza (dispositivi medici facenti parte integrante di medicinali), al fine di garantire l'azione coordinata dei livelli nazionale, regionali e delle aziende accreditate del Ssn per il governo dei consumi dei dispositivi medici a tutela dell'unitarietà del sistema, della sicurezza nell'uso della tecnologia e della salute dei cittadini a livello nazionale dovrà […]:

- promuovere la creazione del Programma Nazionale di Hta dei dispositivi medici, attraverso il coordinamento di Agenas, fondato sulla creazione di una rete nazionale di collaborazione tra Regioni per la definizione e per l'utilizzo di strumenti per il governo dei dispositivi medici e per l'Hta”

- Non viene fatto riferimento alla recente istituzione delle Cabina di Regia Ministeriale per l'Hta (notizia riportata dallo stesso Sanità24 in data 20 dic 2016 con titolo “Hta, presentato il documento strategico sui dispositivi medici”) che vede la partecipazione non solo del Ministero della Salute, con le direzioni generali dei dispositivi medici e dei servizi informativi e della programmazione sanitaria, ma anche delle Regioni, dell'AIFA e dell'Agenas.

- Analogamente parziali, e per certi aspetti fuorvianti, sono le informazioni fornite sullo scenario internazionale, in particolare europeo, che ha già approvato dal 2014 un documento strategico per lo sviluppo del Network europeo sull'HTA al quale l'Italia partecipa sia per la componente governativa che tecnica (https://ec.europa.eu/health/technology_assessment/policy/network_en.)