Lavoro e professione
La sanità italiana batte quella stelle e strisce, lo studio Aiop Giovani
di L.Va.
Il sistema sanitario italiano è ancora tra i primissimi a livello mondiale, a fronte della spesa più bassa. Diametralmente opposta la situazione degli Usa dove, a fronte di una spesa più elevata per la sanità, si vive meno e si sta peggio. Le conferme arrivano da una ricerca di Aiop Giovani sul futuro dei sistemi sanitari - L'evoluzione dei sistemi sanitari internazionali a confronto - commissionata all'università Luiss Guido Carli e presentata oggi all'università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, per definire l'evoluzione dello scenario organizzativo in sanità nel prossimo futuro. Obiettivo di Aiop Giovani è di proporre un'alleanza con istituzioni e università per elaborare studi e per proporre un sistema sanitario nuovo, finalizzato al benessere del cittadino.
Lo studio ha selezionato 7 Paesi - Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Usa, Svezia e Italia - riconosciuti ad alto reddito dalla Banca mondiale. Realtà che dispongono di un sistema sanitario solido e innovativo, ma in continua e necessaria evoluzione, di fronte al cambiamento del quadro demografico ed epidemiologico, alle nuove sfide tecnologiche, alle nuove aspettative dei pazienti e alla generale contrazione delle risorse disponibili, seguito spesso da politiche di tagli al finanziamento della spesa sanitaria.
In tutti i Paesi coinvolti nella ricerca - spiega una nota - si riscontra una maggiore diversificazione nell'offerta dei servizi sanitari, con un crescente ruolo dei player privati. Si favorisce l'entrata nel mercato di privati sia nell'erogazione delle prestazioni sia nel governo degli ospedali, in modo da allargare la libertà di scelta degli utenti. Ciò significa andare verso un modello con crescente separazione tra finanziatori, prevalentemente pubblici, ed erogatori, spesso privati, per ottenere una maggiore efficacia. Ma gli aspetti più interessanti - si legge ancora - riguardano i due risultati estremi nel gruppo dei 7 Paesi osservati in questa ricerca, ossia Italia e Stati Uniti.
Il sistema italiano - emerge dalla ricerca - è quello che associa la più bassa spesa pro-capite alla più elevata aspettativa di vita in salute, garantendo limitatamente ai due indicatori considerati il più alto livello di efficienza del gruppo, risultando tra i primissimi a livello mondiale. All'estremo opposto si trovano gli Usa che, pur spendendo una quota pro-capite di gran lunga più alta degli altri, hanno un'aspettativa di vita e di vita in salute sensibilmente più bassa.
«L'Italia - afferma Lorenzo Miraglia, presidente di Aiop Giovani e promotore della ricerca - rappresenta un modello in ambito internazionale per la propria innegabile capacità nel saper fare sanità di qualità, a fronte di una spesa ridotta. Essere un modello, però, non può e non deve essere sufficiente, perché le sfide attuali aprono costantemente nuovi fronti che devono essere presidiati e che richiedono soluzioni tempestive e mirate. Con l'analisi dei 7 sistemi sanitari citati si conclude la prima fase del nostro studio, che prevede la definizione di nuovi strumenti che possono essere messi a disposizione per migliorare e implementare quanto di buono è già stato fatto in Italia».
«Il prossimo anno - conclude Miraglia - approfondiremo come i modelli economici potranno dare le giuste coperture e nel 2018, e con la conclusione di questo lungo percorso di ricerca, analisi e studio, pubblicheremo un documento che rappresenti la tesi di Aiop Giovani circa il futuro sistema sanitario italiano, sulla base delle migliori practice internazionali e della nostra realtà».
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