Lavoro e professione
Aifm: «Protocolli per abbattere l’esposizione dei pazienti alle radiazioni»
di Michele Stasi, presidente Aifm
Le persone sono sempre più esposte alle radiazioni mediche anche a causa del numero crescente di esami radiologici a cui si sottopongono. Uno studio condotto dall'Ncrp (National Council on Radiation Protection and Measurements) sulla popolazione americana ha evidenziato che 30 anni fa l'85% delle radiazioni a cui era sottoposto in media ciascun individuo era per oltre l'80% di origine naturale - sole, raggi cosmici, radon - e solo il 15% di origine di medica. Oggi la quota di radiazioni mediche è salita invece al 50%. Se negli anni '80 un cittadino americano era esposto in media a radiazioni mediche per 0,54 millisievert (mSv), oggi la dose media è cresciuta fino a 3 millisievert.
Una direttiva europea (Euratom 2013/59), che tutti gli Stati dovranno recepire a partire dal 2018, punta a ridurre l'esposizione delle persone alle radiazioni ionizzanti ed i possibili conseguenti effetti collaterali, come l'insorgenza di tumori indotti dalle radiazioni.
Dal 2018 le informazioni relative alla quantità di radiazioni somministrata alle persone negli esami medico-diagnostici saranno opportunamente registrate e riportate nel referto medico consegnato al paziente. L'obiettivo è anche ridurre gli esami non strettamente necessari, prescritti spesso nell'ambito della cosiddetta “medicina difensiva”, ovvero la pratica medica non finalizzata principalmente a diagnosi e terapia, ma orientata soprattutto alla tutela del medico da eventuali contenziosi legali con i pazienti.
In Italia sono oltre 40 milioni gli esami radiologici effettuati ogni anno. Si stima che circa il 44% di questi sia stato prescritto in modo inappropriato e non fosse strettamente necessario (ed esempio esami ripetuti a breve distanza di tempo l'uno dall'altro).
AIFM, Associazione Italiana Fisica Medica, rappresenta oltre 1000 Fisici medici italiani, le “figure” responsabili della verifica e misura della dose di raggi X somministrata ai pazienti. Negli ospedali i fisici medici hanno infatti il compito di definire la dose corretta che da un lato consenta la buona riuscita dell'esame e dall'altro tuteli la salute del paziente da un'esposizione eccessiva alle radiazioni. In occasione della quarta Giornata Internazionale dalla Fisica Medica proclamata il 7 novembre dalla International Organization for Medical Physics, IOMP, AIFM richiama l'attenzione proprio su questo aspetto.
Oggi è possibile conciliare la qualità della diagnostica e la riduzione delle radiazioni grazie ad apparecchiature di radiologia nuove e più evolute e a metodi più efficaci di utilizzo. La strada è stata già impostata con le linee guida emesse dal Ministero della Salute a fine 2015. Devono essere adottati negli ospedali e negli studi odontoiatrici protocolli standard e condivisi per garantire la migliore qualità dell'esame con la minor dose possibile. Per questo è necessario potenziare anche la formazione di tutti i medici e operatori sanitari che seguono il paziente nelle varie fasi, dalla prescrizione all'esecuzione degli esami, per migliorare, la sicurezza e la qualità delle prestazioni al fine di aumentare l'efficacia della diagnostica a tutela della salute dei pazienti.
I prossimi impegni
Il filo conduttore della Giornata Internazionale della Fisica Medica è “education”, intesa proprio come formazione e consapevolezza da parte dei medici e dei fisici medici dell'utilità e dei rischi connessi alle radiazioni in medicina. La “Giornata” è promossa dalla International Organization for Medical Physics (IOMP) che rappresenta 24mila fisici medici in tutto il mondo www.iomp.org/idmp/
AIFM è impegnata nell'organizzazione di corsi di formazione rivolti specifici rivolti ai fisici medici e a tutta l'area radiologica, con la sua Scuola Superiore di Fisica in Medicina P. Caldirola, ma anche con collaborazioni internazionali come con la IOMP: tra il 27 marzo e il 7 aprile 2017 fisici medici da tutto il mondo saranno a Trieste per la “Scuola di Fisica Medica”, 2 settimane di formazione incentrate sulla formazione alla fisica medica applicata all'uso delle radiazioni per terapia, organizzate da AIFM e IOMP insieme alla European Federation of Organisations for Medical Physics (EFOMP) e all'American Association of Physicists in Medicine (AAPM)
Il 28 ottobre 2016 AIFM è invece impegnata a Catania per un corso di formazione organizzato insieme alla SIRM, Società Italiana Radiologia Medica, che vedrà la partecipazione di 100 professionisti tra medici radiologi e fisici medici.
Al centro di questo incontro ci sarà soprattutto la direttiva (Euratom 2013/59) che l'Italia come gli altri Stati dell'Unione Europea dovrà recepire dal febbraio del 2018. La direttiva stabilisce che tutti i pazienti dovranno trovare scritto nel referto la quantità di esposizioni a radiazioni a cui sono stati sottoposti nel corso dell'esame radiologico o medico nucleare. In questo modo i medici che li seguono possono controllare la quantità di raggi X ricevuta complessivamente dai pazienti nei diversi esami. L'obiettivo è anche favorire un minor ricorso alla radiologia “difensiva” con prescrizione di esami non essenziali.
Nei corsi di formazione AIFM sottolinea che già oggi è possibile conciliare la qualità delle immagini diagnostiche con la tutela della salute del paziente, attraverso l'adozione di apparecchiature più evolute ma anche di metodi più aggiornati sul loro utilizzo e protocolli di esecuzione ottimizzati.
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