Lavoro e professione
Ancod (centri odontoiatrici) su Ddl Concorrenza: «Preservare il testo licenziato in Commissione Industria»
Alla vigilia del prossimo approdo nell'Aula del Senato del Ddl Concorrenza che prima della pausa estiva aveva ricevuto il via libera in Commissione Industria, Ancod - Associazione Nazionale dei Centri Odontoiatrici - ribadisce la sua posizione e risponde alla recente proposta di alcuni senatori di ripresentare gli emendamenti già accantonati in Commissione che, ponendo limitazioni alle società, sono una minaccia alla libera concorrenza garantita dalla legge e condurrebbero a indubbie penalizzazioni per gli utenti.
Gli emendamenti andrebbero a modificare le regole per la costituzione delle società di capitale odontoiatriche riproponendo l'obbligo di avere 2/3 delle quote in capo a iscritti all'Albo degli odontoiatri. Limiterebbero inoltre la possibilità di assumere l'incarico di direttore sanitario a odontoiatri iscritti all'Albo da almeno 5 anni e punterebbero ad aumentare i passaggi burocratici, obbligando addirittura tutti gli studi professionali a far vidimare preventivamente all'ordine l'organigramma del personale esposto nelle sale d'attesa.
Michel Cohen, Presidente di Ancod - che rappresenta un settore in forte crescita a cui appartengono oltre 500 cliniche con oltre 3.000 medici odontoiatri, più di 5.000 dipendenti e circa 500 milioni di fatturato - ribadisce che «come già dichiarato in occasione del via libera in Senato al Ddl Concorrenza, che conferma l'opportunità di un mercato libero nel settore dell'offerta delle cure dentali, nel rispetto delle regole e a tutela della salute dei cittadini, siamo fiduciosi e sicuri che gli stessi emendamenti proposti nuovamente in Aula saranno rigettati. L'obiettivo è di nuovo quello di minare la libertà del mercato nel settore a solo svantaggio dei cittadini. Tentativo che ancora una volta rivela di essere l'emanazione di un interesse corporativo».
Spiega Cohen: «La nascita dei centri odontoiatrici permette la creazione di maggiori opportunità per il paziente: grazie alla possibilità di sfruttare le economie di scala, possono essere applicate tariffe più accessibili e si può investire molto di più nella qualità, nella selezione dei migliori dentisti e nella strumentazione aggiornata. Inoltre, la presenza di medici nella proprietà di un centro clinico non è uno strumento utile in grado di garantire l'efficienza e la sicurezza delle cure, compito che invece spetta a ciascun medico odontoiatra che ha tutti gli strumenti per seguire i protocolli riconosciuti, supportati dal direttore sanitario».
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