Lavoro e professione
L’infermiere del futuro viaggia su “app”
L'infermiere del futuro non è più solo il dipendente pubblico, ma anche il libero professionista “digital”, che riesce a rispondere ai bisogni dei pazienti in breve tempo e su tutto il territorio nazionale. Forte di questa convinzione Gioacchino Costa, infermiere laureato all'Insubria e specializzatosi con un master in Svizzera, ha creato una web app – accessibile dal sito www.iltuoinfermiere.it – che consente ai pazienti di inoltrare una richiesta di prestazione infermieristica attraverso internet e di ricevere risposta in massimo tre ore di tempo. Nello specifico, compilato il format con i propri dati, i cittadini ricevono una mail con il nome dell'infermiere che andrà a visitarli, la sua foto e tutti i dati per riconoscerlo. il professionista, inoltre, registrerà i dati relativi al paziente in una cartella digitale personale, rendendoli all'occorrenza reperibili anche da altri infermieri della stessa rete che potrebbero darsi il cambio nel tempo nell'erogazione delle prestazioni. Nella sola Varese hanno aderito a questa rete già 15 infermieri, a livello nazionale sono oltre 500.
«L'intento è duplice: da una parte dare al paziente assistenza e prevenzione a chilometro zero in quanto, implementando la nostra rete, in qualsiasi città di Italia sarà possibile accedere allaapp e domandare una prestazione infermieristica. Dall'altra parte, vogliamo dare spazio e possibilità lavorativa a migliaia di infermieri in cerca di occupazione. In Italia sono circa 20 mila gli infermieri disoccupati – spiega Costa – è importante abbandonare la cultura “ospedalocentrica” riducendo drasticamente gli accessi al pronto soccorso, cosa che sarebbe possibile se aumentasse la sinergia tra la figura medica e infermieristica sul territorio».
La app è stata testata dal Censis su mandato di Ipasvi ed Enpapi ottenendo un buon giudizio, in quanto la APP funziona veramente e ha alti standard qualitativi. Non ultimo: «La figura dell'Infermiere di Famiglia, ovvero di colui che assiste un paziente con continuità, fornisce consigli agli sportivi per incrementare le prestazioni e si occupa di prevenzione, è cruciale nella riforma sanitaria. Pensiamo ai servizi per i pazienti cronici, che devono essere erogati a domicilio e non in ospedale» conclude Costa.
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