Lavoro e professione
Convenzione per la Medicina generale, Sisac pronta a rivedere il testo. I nodi secondo i sindacati
di Barbara Gobbi
24 Esclusivo per Sanità24
Potrebbe essere quella presentata oggi - anticipata da Sanità24 - oppure un testo riscritto ex novo, la bozza di Convenzione per la Medicina generale su cui Sisac e sindacati torneranno a incontrarsi il 12 luglio. Il coordinatore dell’organismo pubblico Vincenzo Pomo, davanti alle sigle sindacali convocate oggi al primo incontro ufficiale, ha infatti mostrato massima apertura a correggere un testo in cui evidentemente gli annunci e le anticipazioni verbali non coincidono con i contenuti scritti. Mentre si avvicinano decisamente alla bozza stilata dal suo predecessore, Franco Rossi.
Il 12 luglio i sindacati esprimeranno dunque le proprie controproposte, a cominciare dalla continuità assistenziale e dalle Aft, cui sarà dedicato quell’incontro. A strettissimo giro, il 19 e 20 luglio e il 27-28 luglio, gli altri vertici estivi durante i quali si entrerà nel dettaglio del testo. Intanto, ad animare il dibattito è più di un punto critico, sollevato dalle principali sigle. A cominciare dalla Fimmg. Il vicesegretario Silvestro Scotti elenca tre nodi che andranno assolutamente riveduti e corretti: il primo, spiega, è «lo svilimento dell’accesso: è inaccettabile assegnare un punteggio doppio, cioè 4 punti, agli specialisti in Medicina interna rispetto ai titolari di discipline affini, cui la bozza di Convenzione attribuirebbe solo 2 punti. Una previsione che interpretiamo come l’apertura dell’area della Medicina generale ad altri profesisonisti, magari provenienti da ruoli accademici in crisi. Un disegno che ci pare molto simile a quello proposto dalle Regioni in sede di dibattito sull’articolo 22, ma noi respingiamo ogni tentativo di annacquare la nostra area che ha spcificità anche formative molto precise». Le critiche della Fimmg non si fermano qui: «Resta il problema - prosegue Scotti - di una non definizione di concetti di continuità dell’assistenza mirata a determinare l’azione di cura per obiettivi. Un aspetto centrale di tutta la riforma, che non compare nella bozza che ci è stata presentata. Infine - è la conclusione - respingiamo la trasposizione di tutti i sistemi riferiti alla dipendenza in un soggetto contrattuale che della dipendenza non acquisisce però le tutele. Per questo ironicamente vien da parlare di “paria subordinati” piuttosto che di para subordinati».
Fimmg non è, come noto, la sola voce critica rispetto alla bozza di Convenzione: dallo Smi che da mesi contesta il disegno sull’h16 e non solo . «Non condividiamo l’atto di indirizzo - afferma il segretario generale Pina Onotri - perché illegittimo e impugneremo tutto ciò che da esso discende anche la futura convenzione, se necessario. Illegittimo perché va ad impattare sul lavoro del 118, ridefinendo quegli ambiti di operatività stabiliti per legge, perché contravviene alla Balduzzi, che parla di continuità dell’assistenza H 24 e perché contraddice lo stesso Patto della salute, dove si delineano chiaramente percorsi differenti per 118 e per la guardia medica, ancorché integrati. Carta canta, basta leggere tanto la Balduzzi che il Patto per la salute. Il comitato di settore - ha denunciato Onotri - ha debordato dalle sue prerogative: con un atto di indirizzo e poi con una successiva Convenzione non si può pretendere di riorganizzare i servizi sul territorio.
Veniamo, poi, al convitato di pietra di questa tornata: le risorse che non ci sono. E non possiamo in questa ottica non tener presente la recente sentenza della Corte costituzionale che ha ritenuto illegittimo il blocco dei contratti e quello retributivo, ribadendo che non vi può essere un rinnovo ad isorisorse. Questa impostazione è applicabile, per analogia anche ai medici convenzionati. Ma qui si fa finta di nulla, con una logica punitiva nei confronti della categoria».
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