Lavoro e professione
Art. 22, l’Intersindacale boccia il «medico laureato non specialista». E rilancia sull’accordo del 9 marzo con Palazzo Chigi
di Red.San.
Comtinua il tira-e-molla tra sindacati, ministero e Regioni sulla ridefinizione dei percorsi formativi prevista dall’articolo 22 del Patto per la salute. In vista dello showdown, in calendario mercoledì 8 giugno, l’Intersindacale ha inviato oggi una lettera alla ministra Beatrice Lorenzin e al coordinatore della commissione Salute delle Regioni Antonino Saitta, in cui bocciano la lettea b) del documento sull’art. 22 presentato dalle Regioni. No, quindi, almeno così com’è stata configurata, alla figura del “medico laureato non specialista (...) da inquadrare come categoria non dirigenziale e da ammettere in soprannumero alle scuole di specializzazione”. Il pollice verso dei sindacati deriva in primis dalla considerazione che il meccanismo proposto dalle regioni «richiede - si legge nella lettera inviata stamattina - una non facile declaratoria dei livelli di autonomia e di responsabilità professionale, che non possono essere sovrapponibili a quelli dei medici specialisti»
Nella lettera inviata a Lorenzin e Saitta i sindacati chiedono poi al Governo sia di trovare una soluzione per allineare i contratti di formazione al fabbisogno, sia di avere risposte sui punti dell’accordo del 9 marzo : rinnovo del contratto, standard di personale, precariato, orario di lavoro.
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