Lavoro e professione

Arriva il “bollino” di qualità dell’infermiere privato. La libera professione rende sempre di più: 428 mln nel 2014

di red.san.

Infermieri con partita Iva sempre più numerosi e strategici per il sistema di cure italiano e non solo. E la Federazione Ipasvi se n’è accorta, tanto che la presidente Barbara Mangiacavalli in occasione della ha annunciato l'arrivo del “bollino” di qualità che certificherà le competenze del professionista sul mercato del lavoro nazionale e comunitario. Un riconoscimento necessario soprattutto dopo l'avvento della Tessera professionale europea che consente la circolazione dei professionisti tra gli Stati membri e di cui si faranno in un certe senso garanti i Collegi che rilasceranno il bollino.

La libera professione cresce come hanno confermato secondo la vicepresidente e il direttore generale Enpapi, Giovanna Bertoglio e Fabio Fioretto.
I dati illustrati da Fioretto, infatti, parlano di oltre 69mila posizioni iscritte all‘ente di previdenza, praticamente raddoppiate negli ultimi due anni. Analizzando le diverse posizioni in base all‘età anagrafica, i liberi professionisti contribuenti (quelli cioé che dalla libera professione percepiscono reddito) sono soprattutto nelle fasce di età inferiori a 30 anni e dai 41 ai 50, mentre quelli della gestione separata e quelli non contribuenti si concentrano nella fascia 41-50. La maggioranza dei liberi professionisti è in Lombardia, Lazio e Piemonte e circa 13mila posizioni riguardano iscritti stranieri.
Dal punto di vista dei redditi Enpapi registra un aumento del valore del volume di affari (da poco meno di 404 nel 2013 a quasi 428 milioni nel 2014) e dei redditi professionali (da 363,5 circa a a quasi 388 negli stessi anni), ma analizzando la media, proprio per l‘aumento degli iscritti, il reddito medio cala e passa dai 21mila euro circa del 2013 ai 19.900 del 2014.
Sottolineando le criticità della libera professione, la vicepresidente Enpapi, Bertoglio ha fissato alcuni punti fermi di azione. Occorre lavorare sulle Università per formare infermieri preparati sulla libera professione. È necessario che prima di firmare un contratto sappiamo quello che siglano e soprattutto se il compenso proposto rispetta o meno le norme. Occorre combattere la concorrenza sleale e il lavoro nero.


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