Lavoro e professione
Tessera professionale Ue, il vademecum di Federfarma
di Ro. M.
Sarà più facile per i farmacisti italiani trovare un’occupazione in altri Paesi Ue. Il riconoscimento della qualifica di farmacista all'interno dell'Unione potrà infatti avvenire ora grazie alla tessera professionale europea, un meccanismo di accelerazione delle procedure che amplia, rispetto alla normativa precedente, le attività professionali “comuni” del farmacista europeo. Lo comunica una circolare di Federfarma, che ha preparato un “vademecum” con tutti i passaggi da effettuare per poter richiedere la tessera professionale al sistema Imi (Internal Market Information) della Commissione Ue.
La nuova direttiva, recepita in Italia con Dlgs n.15/2016 pubblicato in Gazzetta il 9 febbraio scorso, è in vigore già dal 18 gennaio. E dalle prime rilevazioni di Brxelles risulta che nei primi 20 giorni di applicazione le richieste sono state 242 , il 13,2 % inviate da farmacisti.
Grazie alla nuova tessera (si tratta di un certificato elettronico) il riconoscimento della qualifica di farmacista in tutta l'Unione Europea, previsto da una direttiva già nel 1985, acquisisce un nuovo importante tassello: un processo di riconoscimento semplificato. La tessera non ha, però, validità per i Paesi dello Spazio economico europeo (Norvegia, Islanda, Liechtenstein, e nemmeno per la Svizzera).
Tra le funzioni delle nuova tessera, c’è anche il meccanismo di allerta, utile per i titolari di farmacia, ma anche per consumatori, pazienti, autorità pubbliche. All’indirizzo web https://ec.europa.eu/epc/public/validity?locale=it. si può infatti controllare subito se il singolo faramcista è stato sottoposto a sanzioni. In tal caso il sistema visualizzerà un messaggio che inviterà a prendere contatto con il ministero della Salute.
Un’altra novità riguarda la possibilità di svolgere il tirocinio professionale pre-laurea in un altro Stato membro Ue e a determinate condizioni, anche in un Paese terzo. Il ministero dell'Istruzione dovrà pubblicare, entro il 10 Aprile, le linee guida sull'organizzazione e il riconoscimento dei tirocini professionali effettuati in un altro Stato membro o in un Paese terzo, in particolare sul ruolo del supervisore del tirocinio professionale.
«Molto importante, infine - spiega la presidente di Federfarma Annarosa Racca - la decisione che ha portato all'ampliamento del perimetro delle attività professionali del farmacista. Il nuovo art. 51, infatti, ha modificato la lista delle attività professionali comuni del farmacista europeo. Tale lista non è da considerare esaustiva, ma rappresenta un minimo denominatore comune che, ovviamente, ogni Paese è libero di allargare con altri contenuti, tenendo conto delle proprie peculiarità. Tale allargamento è tuttavia molto importante, in quanto la professione del farmacista acquisisce, rispetto al recente passato, competenze maggiormente qualificanti ed in linea con le attività che il farmacista svolge abitualmente in farmacia». Tra le nuove competenze: approvvigionamento e consegna dei medicinali sicuri e di qualità nelle farmacie aperte al pubblico, diffusione di informazioni e di consigli sui medicinali in quanto tali, compreso il loro uso corretto, segnalazione alle autorità competenti degli effetti indesiderati dei prodotti farmaceutici; accompagnamento personalizzato dei pazienti che praticano l'automedicazione; contributo a campagne istituzionali di sanità pubblica.
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