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B. Braun: nuove prospettive in cardiochirurgia mininvasiva

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Le nuove tecnologie e il miglioramento delle tecniche chirurgiche stanno portando negli ultimi anni novità rilevanti nell'ambito della cardiochirurgia, con cambiamenti e nuovi approcci che stanno modificando in modo sostanziale le modalità di intervento, le opzioni terapeutiche e i risultati ottenuti. In particolare, l'impiego di tecniche endoscopiche sta trovando sempre maggiore applicazione grazie alle novità ad alta tecnologia che consentono interventi sempre più sicuri per il paziente e più agevoli per il chirurgo.

I benefici per il paziente dell'approccio endoscopico in cardiochirurgia sono numerosi: in primis, una considerevole riduzione del trauma – essendo possibile intervenire solo con piccole incisioni sulla cute di circa 4-8 cm al posto della tradizionale sternotomia che prevede invece incisioni più importanti di circa 20-25 cm. Tutto questo comporta un minore rischio di contrarre infezioni, minore impatto sull'organismo, minore perdita di sangue, minore degenza e un miglior decorso post-operatorio. Benefici che impattano anche sulla struttura sanitaria, che affronta minori rischi e minori costi legati alle degenze. L'uso delle tecniche endoscopiche è oggi di particolare rilevanza nelle patologie valvolari, come riparazione o sostituzione della valvola mitrale o tricuspide, sostituzione della valvola aortica, ma anche durante gli interventi di bypass coronarico singolo e multiplo con graft arteriosi.

"Una svolta importante nell'ambito della cardiochirurgia mininvasiva è arrivata con l'introduzione della tecnologia 3D nativa, che restituisce una visione tridimensionale integrata: una strumentazione di ultima generazione che offre al chirurgo profondità di campo reale, colori reali e consente di operare con la massima precisione" osserva Lorenzo Sovera, Direttore Divisione Aesculap di B. Braun. "Una tecnologia che recentemente ha consentito, tra l'altro, di portare a termine con successo il primo intervento in Italia di plastica della valvola mitrale interamente per via endoscopica".

Con una piccola incisione di pochi centimetri e grazie all'uso di torri endoscopiche, infatti, il chirurgo ha la possibilità di vedere il campo operatorio evitando di ricorrere alla tecnica tradizionale di sternotomia. Il sistema Einstein Vision 3.0, si avvale di una tecnologia 3D nativa, ed è dotata di un endoscopio che capta due differenti segnali ottici che vengono convertiti in segnali elettrici e inviati al monitor da 32", come farebbe il sistema occhio-cervello. Grazie all'uso delle sue telecamere endoscopiche ad alta definizione in 3D, il chirurgo - con l'ausilio degli occhialini di polarizzazione - ha la possibilità di vedere il campo operatorio all'interno del torace e della cavità cardiache con la massima precisione, ricchezza di dettagli, colori vivi e con una profondità di campo reale.

"La colonna laparoscopica Einstein Vision 3.0 è già adottata nelle cardiochirurgie di diversi Ospedali italiani, ad esempio in Lombardia e in Veneto, e ci stiamo avviando verso un futuro sempre più mininvasivo, con benefici reali nella cura dei pazienti e con maggiore sicurezza ed efficienza, anche di tipo economico, per le strutture ospedaliere" conclude Lorenzo Sovera.

Gli studi scientifici

Lo studio "Minimally Invasive Surgical Mitral Valve Repair: State of the Art Review" è stato condotto nel German Heart Center di Berlino, mentre lo studio "3D video-assistance: a giant leap for totally endoscopic minimally invasive mitral valve repair" è stato condotto nella clinica cardiovascolare Salzburger Leite.
In entrambi gli studi è stato usato il sistema Einstein Vision 2.0, che rappresenta la versione precedente rispetto alla sopracitata Einstein Vision 3.0: il sistema Einstein Vision 3.0 è stato ulteriormente revisionato e migliorato aumentando l'ergonomia della testacamera e definendo enormemente la qualità d'immagine.

Nello studio "Minimally Invasive Surgical Mitral Valve Repair: State of the Art Review" vengono descritte numerose tecniche mininvasive chirurgiche come la sternotomia ad accesso minimo (ministernotomia), l'incisione parasternale, la tecnica di accesso alla porta e la minitoracotomia destra e viene dimostrato come queste tecniche chirurgiche mininvasive abbiamo portato a una riduzione del trauma chirurgico e del recupero postoperatorio accelerato. Per esempio viene dimostrato che il 93,5% dei pazienti che hanno ricevuto un approccio minitoracotomico ha poi riportato da minimo a quasi nessun dolore correlato alla procedura.

Nello studio "3D video-assistance: a giant leap for totally endoscopic minimally invasive mitral valve repair" vengono presi in considerazione 268 pazienti che hanno subito un intervento chirurgico per rigurgito della valvola mitrale degenerativa isolata grave tra gennaio 2014 e dicembre 2016. Di questi, 128 pazienti (gruppo I) hanno subito un intervento nel 2014 con tecnologia 2D e 135 pazienti (gruppo II) nel 2015 con tecnologia HD 3D.
Come risultato viene dimostrato che la riparazione totale della valvola mitrale endoscopica con tecnologia 3D è sicura come il 2D. All'uso di una tecnologia 3D è stato associato a un tempo ischemico, bypass e tempo operativo molto più breve. Questi risultati possono essere correlati a un miglioramento tecnologico che porta a una visione migliore e quindi a una migliore precisione dell'atto chirurgico.

La tecnologia 3D offre una migliore percezione della profondità e risoluzione spaziale e permette di accelerare l'atto chirurgico mininvasivo.


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