In parlamento

Ddl Terzo settore: ok Camera a misure su servizi sociali e imprese, passa a Senato. Stop a Fondazione Italia Sociale

di Radiocor Plus

S
24 Esclusivo per Sanità24

L’Aula della Camera ha approvato con 155 voti favorevoli e nessun voto contrario (110 gli astenuti, come preannunciato dalle opposizioni) il Ddl con le ’Disposizioni in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore’. Il provvedimento contiene alcune norme originariamente previste, e stralciate, dal disegno di legge sul Lavoro all’esame della commissione Lavoro di Montecitorio e che riguardano, in particolare, i servizi sociali comunali, l’istituzione di un tavolo di lavoro sui minori fuori famiglia e modifiche al codice del Terzo settore. Il disegno di legge chiarisce, tra l’altro, i limiti entro cui è possibile per gli enti del Terzo settore, iscritti al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, percepire proventi derivanti da rapporti di sponsorizzazione, promo pubblicitari, cessioni di diritti e indennità legate alla formazione degli atleti nonché dalla gestione di impianti e di strutture sportive. I relativi proventi, viene speficiato, devono essere impiegati in attività di interesse generale afferenti allo svolgimento di attività sportive dilettantistiche. Viene quindi consentito l’intervento, e il voto, da remoto agli associati all’assemblea delle associazioni del Terzo settore.
Il Ddl fissa poi al 3% la quota degli utili netti annuali che le imprese sociali possono destinare a fondi istituiti dagli enti e dalle associazioni previsti dal Dlgs sull’impresa sociale. Somme comunque, dispone la norma, esclusivamente alla promozione e allo sviluppo delle imprese sociali attraverso azioni e iniziative di varia natura.
Tra le modifiche al Codice del Terzo settore figura anche l’abrogazione dell’articolo che istituisce e disciplina la Fondazione Italia Sociale.
Il commento della viceministra Bellucci. «Il voto positivo dell’Aula al ddl di iniziativa governativa dedicato esclusivamente a politiche sociali e Terzo settore traccia una nuova rotta e lancia un messaggio forte e chiaro: il mondo della solidarietà e dell’economia sociale non è più la ’cenerentola’ del nostro ordinamento. Una legge che nasce nel segno della concretezza e di un rinnovato protagonismo per un’altra eccellenza di cui l’Italia può vantarsi, perché non ha eguali nel mondo». Lo dichiara la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali dopo il voto alla Camera. «Mi fa piacere sottolineare la rapidità con cui si è arrivati oggi a questo passaggio in Aula, senza voti contrari - sottolinea - a pochi mesi dalla presentazione del testo in Affari sociali: segno evidente di un provvedimento atteso e condiviso. Ci auguriamo che la legge veda presto la luce, dopo il passaggio al Senato». La viceministra spiega poi: «Stiamo approvando una legge articolata, nata grazie confronto al ministero, costruito passo dopo passo in seno al Consiglio nazionale del Terzo settore con gli enti e le categorie professionali coinvolte, gli ordini dei commercialisti e dei notai in particolare. Un testo ricco di innovazioni per il Terzo settore, con un primo pacchetto di semplificazioni normative e di attuazione del Codice del 2017, lungamente attese, e un’attenzione specifica per i piccoli enti, che rappresentano il cuore dell’associazionismo e del mondo della solidarieta.
«Nel testo - prosegue ancora Bellucci - introduciamo nuove tutele per i minori più fragili e fuori famiglia, a partire dal tavolo per l’integrazione e l’inclusione sociale e la Relazione annuale al Parlamento sullo stato dei minori fuori famiglia che si attendeva da anni e che questo Governo si è assunto la responsabilità di far diventare realtà, oltre all’istituzione della Giornata dedicata all’ascolto dei minori, poiché l’ascolto è presupposto indispensabile per il riconoscimento del superiore interesse del minore». Il testo ora passa al Senato «dove potrà essere migliorato ulteriormente», conclude la viceministra.




© RIPRODUZIONE RISERVATA