In parlamento
Milleproroghe/ Medici in corsia fino a 72 anni. Resta lo scudo penale, 10 mln per i Dca e 2 mln in più al bonus psicologico. Schillaci: il Governo mantiene gli impegni
di Red.San.
24 Esclusivo per Sanità24
Con l’ok delle co commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera prende corpo il “pacchetto sanità” del decreto Milleproroghe, su cui il Governo nel corso della giornata di giovedì 15 febbraio porrà la fiducia in vista della votazione attesa per lunedì 19. Le prime misure di “peso” del provvedimento sono il mantenimento in servizio fino a 72 anni dei dirigenti medici e sanitari e la proroga dello scudo penale. Rinviate a fine anno le multe ai no-vax, disco verde a specializzandi nei centri trasfusionali no profit. In campo le risorse promesse dal ministro Schillaci per i Dca e qualche risorsa in più per il bonus psicologo. Soddisfatto il ministro della Salute Schillaci: «Con gli emendamenti approvati al decreto Milleproroghe - ha dichiarato - diamo risposte importanti ai cittadini e al personale sanitario. La proroga a tutto il 2024 dello scudo penale per i medici è un segnale di attenzione significativo rispetto al tema della colpa medica di cui il Governo si è fatto carico da subito e su cui si sta lavorando. La possibilità per i medici di restare in servizio fino a 72 anni vuole rappresentare una prima temporanea risposta al problema dell’attuale carenza di personale. Come avevo annunciato, garantiamo le risorse per il Fondo sui disturbi alimentari insieme all’ulteriore rifinanziamento del cosiddetto bonus psicologo, mentre aumentiamo di 400 mila euro per il 2024 il fondo per l’assistenza ai bambini affetti da patologie oncologiche. Sono solo alcune delle misure contenute nel decreto che dimostrano, ancora una volta, che questo Governo mantiene gli impegni».
Medici e sanitari in corsia fino a 72 anni. Dopo tentativi più volte ripetuti nel corso degli anni, arriva con il decreto Milleproroghe l’ok alla possibilità per i medici di restare in corsia fino a 72 anni. Lo prevede l’emendamento targato Fratelli d’Italia che permette alle aziende Ssn di mantenere in servizio fino a dicembre 2025, dirigenti medici e sanitari, “anche al fine di far fronte alle esigenze di formazione e tutoraggio del personale assunto”, nonché di “fronteggiare la grave carenza di personale”. Con queste finalità e con questi limiti - cui si somma la perdita di eventuali incarichi dirigenziali o apicali che siano stati precedentemente ricoperti dal diretto interessato - potranno dunque essere riammessi al lavoro quanti siano andati in pensione dal settembre 2023.
Scudo penale Covid prorogato. Resterà valido anche per tutto il 2024 lo scudo penale per i medici introdotto nel corso dell’emergenza Covid. Lo prevede la riformulazione di emendamenti al Dl milleproroghe approvato nella seduta notturna delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera che limita “ai soli casi di colpa grave” la punibilità per chi in modo colposo causa morte o lesioni personali “nell’esercizio di una professione sanitaria in situazioni di grave carenza di personale sanitario”. Nella modifica accolta si legge, in particolare, “si tiene conto delle condizioni di lavoro dell’esercente la professione sanitaria, dell’entità delle risorse umane, materiali e finanziarie concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare, del contesto organizzativo in cui i fatti sono commessi nonché del minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato”.Le Commissioni concluderanno oggi l’esame delle proposte di modifica al testo e assegneranno il mandato ai relatori a riferire all’Assemblea domani mattina. È prevista la richiesta del voto di fiducia: il provvedimento deve essere discusso anche dal Senato e scade il 28 febbraio.
Disturbi alimentari. Approvato anche l’emendamento che ripristina i fondi per la lotta ai disturbi alimentari. «Come annunciato già qualche settimana fa dal ministro della Salute Orazio Schillaci - ha annunciato in una nota Stefano Benigni, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Sociali a Montecitorio - il governo, con un emendamento al decreto Milleproroghe, investirà 10 milioni di euro per il 2024 nel Fondo per la lotta ai disturbi alimentari Siamo molto soddisfatti, perché questo garantirà continuità all’assistenza e ai percorsi di cura per chi combatte contro anoressia, bulimia o altri disturbi dell’alimentazione».
Bonus psicologico. Salgono da 8 10 milioni anche i fondi per il bonus psicologico. È stato approvato, infatti, un emendamento del Pd che raccoglie la soddisfazione di David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop): «Avevamo chiesto più fondi, ma comunque questo aumento è un segnale di attenzione. Poiché solo 5 cittadini su 100 seguiti nei servizi di salute mentale ricevono una psicoterapia - osserva Lazzari - il bonus rappresenta nei fatti un canale fondamentale per l’accesso ad un aiuto psicoterapico per tutti coloro che non possono permettersi di sostenere le spese di un trattamento che dovrebbe essere garantito dallo Stato. Grazie a Filippo Sensi, a tutti i parlamentari che hanno appoggiato questa richiesta e al Governo che l’ha accolta».
Multe no vax. Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno votato, inoltre, un emendamento della Lega al decreto Milleproroghe che prevede il rinvio di sei mesi del pagamento delle multe per violazioni degli obblighi vaccinali durante la pandemia. La nuova scadenza è quindi prevista a fine dell’anno.
Disco verde a specializzandi nei centri trasfusionali no profit. È stato approvato anche l’emendamento del Pd al decreto Milleprororghe che posticipa di un anno l’entrata in vigore del Regolamento del ministero della Salute che disciplina per l’attività trasfusionale, da parte dei laureati in medicina e chirurgia, negli enti e nelle associazioni che svolgono attività di raccolta sangue ed emoderivati senza scopo di lucro. «Con questo emendamento – spiega la promotrice, la deputata Pd Ilenia Malavasi, componente della commissione affari sociali della Camera – si sblocca finalmente una situazione molto grave che rendeva impossibile agli specializzandi di attivare contratti di lavoro all’interno dei centri di raccolta sangue plasma. Una norma insensata che mette a rischio la tenuta dell’intero sistema con effetti negativi. Auspichiamo che questa proroga sia solo un primo passo verso il definitivo ripensamento da parte del governo».
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