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Ddl Concorrenza/ Cittadini (Aiop): «Abrogare vincolo Dl 95/2012 e armonizzare norme accreditamento»

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«Le previsioni del Ddl Concorrenza non risultano conformi al diritto europeo, dal momento che il mercato dei servizi sanitari viene espressamente escluso dalla Direttiva UE Bolkestein (Direttiva 2006/123/CE) e dalla Direttiva Concessioni (n. 23/2014). L’Ue, infatti, impone limitazioni alla concorrenza per quanto attiene i servizi sanitari e i regimi fondati sul diritto di libera scelta dell’utente, come avviene nel caso delle prestazioni erogate dalla componente di diritto privato a carico del Ssn». Così Barbara Cittadini, presidente di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, nel corso dell’audizione in 10ma Commissione permanente Industria, commercio, turismo del Senato sul Ddl Concorrenza. «Tale disegno di legge – evidenzia Cittadini – interviene con l’articolo 13 sull’attuale disciplina dell’accreditamento e del convenzionamento delle strutture di diritto privato, con l’effetto di promuovere la concorrenza tra i soli erogatori di diritto privato e non tra quelli di diritto pubblico, in un settore che è, di fatto, di concorrenza imperfetta o di quasi-mercato, perché regolamentato da normative stringenti che non consentono di esprimere compiutamente la potenzialità delle aziende, avendone bloccato la crescita sine die. Il Ddl Concorrenza – precisa Cittadini - pone delle criticità, anche sul piano dell’equilibrio tra diritto alla salute, libertà di iniziativa economica e sostenibilità finanziaria. Per questa ragione, proponiamo sia di armonizzare il sistema di revisione attualmente in discussione al quadro normativo vigente, rendendolo più coerente con un bilanciamento costituzionalmente orientato tra i diversi interessi in gioco, sia di superare definitivamente la logica anacronistica e irrazionale dei tetti di spesa.
Le strutture sanitarie di diritto pubblico e privato sono chiamate a erogare prestazioni a tutela della salute pubblica nei limiti, in termini di volumi e corrispettivi, imposti a livello regionale, indipendentemente dalle loro potenzialità. L’abrogazione del vincolo posto dal DL 95/2012, per la componente di diritto privato del Ssn - aggiunge Cittadini - è un passaggio obbligato se vogliamo migliorare la concorrenza, senza sacrificare la qualità e la quantità delle prestazioni erogate. Riteniamo, altresì, auspicabile instaurare un regime di reale concorrenza tra erogatori pubblici e privati senza accrescere la pressione competitiva esclusivamente nell’ambito dell’offerta privatistica di servizi sanitari. Le strutture – conclude la presidente Cittadini - in virtù di budget e tariffe datate, hanno equilibri finanziari sempre più difficili, nonostante continuino a svolgere una funzione determinante per il Ssn e hanno un potenziale inespresso che risolverebbe problemi come le liste d’attesa, la mobilità sanitaria e la rinuncia alle cure».


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