In parlamento
Covid/Speranza: il nemico è il virus, non accantonare senso di responsabilità e cautele
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"Sbaglia oggi chi ritiene che lo spirito di responsabilità e di servizio dimostrato da tanti in questi mesi siano da accantonare come un ferro vecchio, magari insieme alle cautele". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell'intervento in Senato sulle tre mozioni di sfiducia presentate nei suoi confronti dalle opposizioni. Mozioni che l'Aula ha respinto con 221 senatori contrari, 29 a favore , e 3 astenuti.
"La politica - ha aggiunto - non è un gioco d'azzardo sulla pelle dei cittadini. Anche a chi ogni giorno fa polemica - aggiunge Speranza - continuo a rispondere: non dividiamo il Paese sulla pandemia che è ancora in corso, purtroppo non è finita come qualcuno vuol fare credere". Il Ministro ha ricordato che la sconfitta del virus è "premessa" per la "ripartenza" del Paese, sottolineando ancora che "in un grande Paese non si fa politica su una tremenda epidemia".
Speranza ha affermato di aver tenuto fede al giuramento da ministro al Quirinale, "facendo tutto quanto in mio potere, tutto quanto nelle mie forze per difendere la salute degli italiani. È stato ed è questo il mio dovere costituzionale, il faro che mi guida in ogni scelta e in ogni azione. Nessuno di noi - ha aggiunto - dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che occorre essere più uniti che mai nel combatterlo, resistendo alla tentazione di trascinare la pandemia su di un terreno improprio. È con amarezza che vedo nelle ultime settimane prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l'angoscia di tanti italiani per miopi interessi di parte". Speranza ha ricordato che il Paese "deve restare unito in un passaggio così delicato. Questo ci ha chiesto il presidente Mattarella quando ha proposto a tutti noi di sostenere il nuovo governo Draghi; questo ho sempre ribadito in ogni mio intervento in Parlamento e questa rimarrà sempre la mia posizione: unità, unità, unità".
Il ministro è intervenuto anche sul piano pandemico affermando che tale piano esiste ed è stato approvato all'unanimità in Conferenza Stato-Regioni". Speranza ha ricordato che il Piano non è stato aggiornato nel corso di sette precedenti Governi e "tutti i gruppi di quest'Aula hanno sostenuto alcuni di questi Governi: è troppo facile far finta oggi di non vedere". Speranza ha espresso rispetto nel lavoro della magistratura e, quanto alla responsabilità politica ha ribattuto: "Non sono io a dovermi difendere".
Quello che non è stato fatto in molti anni - ha sottolineato Speranza - è stato invece realizzato in pochi mesi, proprio durante il mio mandato. E quello approvato è un documento importante, anche e soprattutto per l'impostazione fortemente operativa e per la chiara definizione di compiti, ruoli e responsabilità che vi sono riportati".
Speranza, infine, ha espresso " fiducia e rispetto per il delicato lavoro che sta svolgendo la magistratura". "Credo fermamente - ha concluso - da cittadino italiano prima ancora che da ministro, che chiunque, nessuno escluso, abbia avuto responsabilità in questi mesi così difficili, dai vertici dell'Oms fino al sindaco del più piccolo Comune del nostro Paese, debba essere pronto a rendere sempre conto delle proprie azioni. Questa è la forza e la bellezza di una grande democrazia come la nostra".
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