In parlamento

Covid/ Verso il nuovo Dpcm con 15 Regioni verso lo scenario 4. Il premier Conte alla Camera: «Tre aree di rischio dove Speranza inserirà o da cui farà uscire i territori»

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

Rispetto alla prima ondata l'Italia ha una capacità di risposta al Covid, anche in termini di dotazioni, per la quale «possiamo considerarci autosufficienti». Ma la curva del contagio sta salendo in Italia come ovunque in Europa, tanto che 15 Regioni sono vicine allo "scenario 4", il massimo di allerta secondo i parametri indicati dal Comitato tecnico scientifico. E se «al momento non stiamo subendo un'insostenibile pressione nei reparti di terapia intensiva». però « registriamo un crescente, preoccupante affollamento nei restanti reparti». Poi, il dettaglio dei dati sulle migliaia di posti letto per rispondere all'emergenza, i milioni di mascherine erogate e il potenziamento della capacità di testing anche sul territorio con Mmg e pediatri.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula alla Camera per anticipare i contenuti del prossimo Dpcm atteso per martedì 3 novembre e su cui è serrato il confronto con le Regioni, fa un ampio preambolo sulla pandemia per inquadrare le misure-cornice in arrivo, sul fronte nazionale e su quello locale. Con la premessa che le Regioni potranno ulteriormente intervenire a dare un ulteriore giro di vite. Quel che è certo è che sono individuati tre "scenari di rischio" in cui con ordinanza e sulla base della risultate dei 21 indicatori messi a punto mesi fa dal Comitato tecnico-scientifico, il ministro della Salute potrà inserire l'una o l'altra Regione. E sempre con ordinanza potrà spostarle da un "gruppo" all'altro. «Il sistema di monitoraggio ci mette in una condizione diversa rispetto ad altri Paesi europei che non lo possiedono - ha spiegato Conte - e ci consente di cambiare strategia rispetto alla prima fase, quando invasi da un nemico sconosciuto e invisibile siamo stati costretti a proteggerci nelle nostre case. A marzo mancava un sistema di monitoraggio scientifico così sofisticato e accurato e questo ci ha portato a un lockdown generalizzato. Oggi possiamo non solo misurare l'indice Rt, ma elaboriamo un flusso dei dai dati sulla base di parametri significativi tra cui il numero di casi sintomatici notificati per mese; numero di casi con storia di ricovero ospedaliero; numero di Rsa con almeno una criticità settimanale; percentuale di tamponi positivi; tempo medio tra data d'inizio dei sintomi e diagnosi; indice di replicabilità; numero di nuovi focolai di trasmissione e occupazione di posti letto di area medica e terapia intensiva sulla base della effettiva disponibilità della singola struttura. Questo sistema - ha precisato il presidente del Consiglio ai deputati - ci impone di intervenire in modo più mirato, di restringere e allentare le misure sulla base della criticità complessiva. L'effetto sarà quello di intervenire a più riprese in modo graduale quindi di doseranno restrizioni e allentamenti», ha detto ancora Conte.
Da qui la scelta di individuare «tre aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive. L'inserimento di una Regione in una delle tre aree con la conseguente automatica applicazione delle misure previste per quella specifica fascia avverrà con ordinanza del ministro della Salute e dipenderà esclusivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione come certificato dal report ufficiale del ministro della Sanità. Sempre con ordinanza del ministro della Salute sarà possibile uscire da un'area a rischio ed entrare in un'altra qualora la Regione registri dati compatibili con il passaggio di fascia», ha avvisato il premier.
Le misure nazionali uguali per tutti. Per l'intero territorio nazionale dove non si registrano particolari criticità vengono assunte, in generale, misure come la chiusura dei centri commerciali nei festivi e prefestivi; la chiusura dei corner-videogiochi e di musei e mostre; si abbassa poi al 50% la capienza ammessa sui mezzi di trasporto locale mentre si pensa a limiti agli spostamenti da e verso le Regioni con comprovate situazioni critiche, così come si resterà a casa "nella fascia serale più tarda"; per le scuole secondarie, possibilità di passare alla didattica a distanza. Quanto agli altri due regimi di misure di contenimento e mitigazione da applicare per le Regioni più a rischio, «prevediamo di introdurre - ha detto Conte - ulteriori disposizioni restrittive graduandole di intensità e severità in relazione al coefficiente di rischio»


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