In parlamento
Vaccini/ Sileri (M5S) corregge il tiro: «Per il morbillo il certificato resterà». Il pediatra Villani (Sip): «Disposti ad alfabetizzare i politici su malattie infettive»
di Barbara Gobbi
24 Esclusivo per Sanità24
«Da oggi in poi non commenterò più le giravolte politiche sui vaccini, perché cambiare idea due volte al mese va bene, tre volte al giorno no». Poi, il post scriptum: «Informo che il vaccino contro il solo morbillo non esiste, non esisterà mai e se un dì esistesse se lo inietterebbero solo i pazzi per motivi che presto vi spiegherò». È tranchant Roberto Burioni, il virologo del San Raffaele di Milano diventato paladino della battaglia anti fake news, che solo a gennaio scorso aveva compiuto il miracolo di far sottoscrivere il suo "Patto per la scienza" a Beppe Grillo e a Matteo Renzi per primi, nella sezione del sito Medical Facts.
Oggi sempre in Internet e davanti all'ennesimo "balletto" sull'obbligo vaccinale, Burioni mostra tutto il suo disappunto. Che nasce dalla confusione sull'emendamento a firma Lega-M5S-Lega al Ddl di revisione della legge Lorenzin - ora in commissione e forse in Aula a inizio maggio - presentato nei giorni scorsi con l'obiettivo di eliminare l'obbligo in capo alle famiglie di esibire il certificato necessario all'ammissione dei bimbi a nidi e materne. Come dire: permettere di aggirare l'obbligo eliminando i controlli sull'avvenuta profilassi. Davanti alla levata di scudi di medici (dalla Fnomceo alla Società italiana di pediatria) e Regioni, oggi il presidente della commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama P
ierpaolo Sileri ha ventilato una parziale retromarcia: «Stiamo lavorando ad una eventuale modifica dell'emendamento - ha affermato - mantenendo l'obbligatorietà della certificazione vaccinale per la frequenza scolastica solo per il morbillo: il punto d'incontro, cioè, è che per il morbillo potrebbe essere necessario lasciare l'obbligo di vaccinazione e certificazione». Un compromesso che in ogni caso terrebbe in piedi, per nidi e materne, solo la sanzione, eliminando il divieto di accesso nelle aule, ha precisato Sileri. Quindi: solo per il morbillo resterebbe l'obbligo, con tanto di certificazione da presentare, ma con la mera multa per chi non si allinea. Un obbligo quantomeno annacquato. Del resto, a ribadire la necessità di permettere a tutti i bambini vadano a scuola è anche il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti: «Ho parlato con il ministro Grillo e stiamo valutando tutti gli aspetti relativi a revisionare le norme che regolano l'accesso agli edifici scolastici», afferma. Poi, rivolto alla ex titolare della Salute autrice della legge sull'obbligo, che su facebook si chiedeva «se il ministro dell'Università e la ricerca sia lo stesso della scuola»: «Cara Beatrice Lorenzin - è stata la risposta - dobbiamo tutelare il diritto allo studio dei nostri ragazzi e al contempo
salvaguardare il diritto alla salute di tutti, anche degli immunodepressi. Bisogna lavorare per questo. Evitando di strumentalizzare il tema per finalità politiche».
Mentre sul versante medici questa volta spetta al presidente della Società italiana di pediatria (Sip) Alberto Villani ribadire le ragioni dell'obbligo a scuola: «La legge Lorenzin ha invertito la tendenza in calo delle coperture vaccinali: mettere mano a un provvedimento che si è dimostrato di grande successo non ha senso». Pollice verso anche sull'obbligo per il solo morbillo: «Nelle scuole - avvisa Villani - è importantissimo che tutti i bambini siano vaccinati per tutte le patologie previste, perchè le situazioni di malattia non danno il preavviso». Infine una proposta che sa di provocazione: «Come Sip potremmo tenere corsi di alfabetizzazione sull'infettivologia ai politici, in modo che possano prendere delle decisioni in scienza e coscienza e non - conclude - per rispondere alla minoranza dello 0,7% dei no-vax. La legge sull'obbligo vaccinale è gradita dalla grande maggioranza degli italiani e non si può mettere in discussione ciò che funziona per dare voce ad una posizione che riguarda in realtà una minoranza».
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