In parlamento
Biotestamento, la sanità cattolica tira la giacchetta di Mattarella: non firmi la legge
di red.san.
Un appello al presidente Mattarella perché rinvii alle camere la legge sul biotestamento le cui norme “configgono con più disposizioni della Costituzione italiana,e in particolare l'applicazione delle d.a.t. reca pregiudizio agli Istituti sanitari religiosi”. A firmare la lettera inviata a Mattarella sono i responsabili di alcune associazioni cattoliche, Centro studi Livatino, il Comitato Difendiamo i nostri Figli, l' Ufficio Pastorale Sanitaria della Cei, l'Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari, l'Associazione Italiana Medici Cattolici, il Forum Associazioni Sanitarie Cattoliche, la Società Italiana Bioetica e Comitati Etici.
Nell'appello si ricorda come il 12 giugno 2017, nel corso di un' audizione al Senato la relatrice del disegno di legge e presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia De Biasi, alle preoccupazioni esposte per l'assenza nel testo di una disciplina dell'obiezione di coscienza, ovvero di una esenzione delle strutture sanitarie di ispirazione religiosa,”la parlamentare disse che le controversie sarebbero state risolte davanti alla Corte costituzionale. E comunque nell'ipotesi di conflitti la soluzione sarebbe stata togliere 'le convenzioni' agli enti ospedalieri d'ispirazione cattolica”.
Secondo le associazioni che scrivono a Mattarella “la perdita dell'accreditamento avrebbe come effetto di impedire tout court l'operatività di realtà come il Policlinico A.Gemelli, l'Ospedale pediatrico Bambin Gesù, l'Ospedale Fatebenefratelli, l'Ospedale Cristo Re, il Campus Bio-Medico, l'Associazione la Nostra famiglia, la Fondazione Poliambulanza, la Fondazione Maugeri, la Casa di Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo, e le altre 100 strutture analoghe esistenti sul territorio nazionale”. “Una simile conclusione - si sottolinea nell'appello - si pone in contrasto con l'articolo 7 della Carta, e con gli Accordi concordatari che quella norma recepisce”.
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