In parlamento
Settimana in Parlamento/ Stop Camere per il referendum. Solo audizioni per i Lea. Risk, tentativo in extremis?
di red. san.
Lunedì il voto finale della Camera sulla manovra 2017, poi una settimana di stop fino a lunedì 5 dicembre. Il Parlamento osserva una settimana di "silenzio legislativo" in omaggio al referendum di domenica prossima. Tutto fermo. Ma con le eccezioni di una serie di audizioni nelle commissioni sanità sui Lea (Livelli essenziali di assistenza): lunedì la Affari sociali, mercoledì la Igiene e sanità.
Scacco referendum
Perfino la legge di Bilancio, nonostante la trasmissione del testo da Montecitorio, non sarà incardinata in commissione a palazzo Madama. Si partirà solo la prossima settimana, con una prevedibile e frenetica no-stop, considerato che sarà sicuramente necessaria una nuova navetta verso la Camera proprio sotto Natale. E considerato soprattutto l’effetto-domino che potrebbe avere in Parlamento il risultato del referendum in caso di vittoria del “no” alla riforma costituzionale.
Il “fermo-leggi”
A fare le spese del fermo dell'attività parlamentare, sono intanto alcuni provvedimenti anche da lungo tempo in attesa. In particolare al Senato, dove naviga ormai da 615 giorni la legge annuale (per il 2015) sulla concorrenza, da 715 giorni la riforma di processo penale-prescrizione, da 627 giorni il nuovo processo civile.
Risk e omnibus le leggi grandi ritardatarie
E poi i numeri grandi ritardatari in materia sanitaria: da ben 1.172 naviga la responsabilità professionale degli operatori sanitari, da 1.010 l'ex “omnibus Lorenzin” con le norme su Ordini e trial clinici.
Risk, ciambella di salvataggio?
Lo stallo legislativo è d'altra parte plasticamente dimostrato anche dai calendari delle due assemblee: l'ordine del giorno dell'aula di Montecitorio al momento segnala soltanto i trattati internazionali, quello di palazzo Madama sarà deciso martedì 6 dicembre dai capigruppo. Appunto: dopo il referendum. Inutile dire che sul risk, inciampato all'ultimo minuto giovedì in aula per la prevedibile fuga dei senatori dai lavori del palazzo, sarà fatto un tentativo in extremis. Ma molto, molto complicato sotto sessione di bilancio. Ed esito referendario permettendo, naturalmente. Con una certezza ormai assodata: se mai entro Natale il Senato riuscirà a licenziarla per trasmetterla nuovamente alla Camera, non sarà legge entro l'anno.
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