In parlamento

Fertility day, mozione Pd, Dirindin: «Diventi giornata della salute riproduttiva e coinvolga le scuole»

«Abbiamo voluto mettere al centro della nostra mozione il tema della salute riproduttiva di donne e uomini e non tanto il tema della fertilità perché è questo il discrimine di ogni intervento relativo ai temi legati alla riproduttività libera e consapevole che vogliamo sia tutelata. Per questo riteniamo utile che, al di là della campagna comunicativa sulla quale si è espresso un parere negativo condiviso da tutti, la giornata del 22 settembre sia rinominata
“Giornata di formazione e di informazione sulla salute riproduttiva” e sia rivolta a tutta la popolazione e non sola ad una parte». Lo dice in Aula la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanità, nella dichiarazione di voto sulla mozione di maggioranza.
«Confidiamo- aggiunge Dirindin- che già dalla prossima Legge di Stabilità ci siano delle scelte precise in questo senso in particolare nella direzione di una riqualificazione e ridefinizione dei Consultori famigliari, un luogo dove donne e uomini non vengano lasciati soli ma accompagnati nella difesa della propria salute riproduttiva e nella scelta di una libera e consapevole scelta di una gravidanza. Riteniamo importante che ci sia un'apertura da parte del ministero sulla necessità di politiche intersettoriali che vedano coinvolte in primo luogo le scuole dove i nostri ragazzi abbiano la possibilità di essere convolti in una sana educazione sessuale che li porterà a scelte consapevoli relative alla loro vita sessuale e procreativa».
«È a tutti evidente - sottolinea la senatrice - il dato decrescente della natalità nel nostro paese ma è altrettanto palese che tra i motivi principali di questo fenomeno ci sono sicuramente le tante difficoltà dovute alla crisi economica che il nostro Paese sta attraversando da tempo. Un welfare sempre più carente che non è in grado di sostenere adeguatamente la scelta di tante donne e tanti uomini che vogliono un figlio impone delle scelte di indirizzo economico non più rinvialibili».
«Siamo certi, al di là dei personalismi, che il ministro saprà fare tesoro di un’esperienza che si rivelata purtroppo negativa qualificando meglio i futuri interventi in materia di salute riproduttiva», conclude Dirindin.


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