In parlamento

Ricercatori a tempo determinato, la riforma dei «pre-ruolo» riparte: il via entro l’estate

di Marzio Bartoloni

Dopo mesi di stallo oggi riparte al Senato il Ddl Pagliari indicato in passato dalla maggioranza come il veicolo per la riforma della figura dei ricercatori a tempo determinato. «Una riforma che va fatta e si farà entro l’estate attraverso questo disegno di legge o nel caso con un provvedimento del Governo di cui stiamo parlando con il ministero», assicura la senatrice Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd e relatrice del Ddl in commissione Istruzione che ripartirà oggi pomeriggio con l’esame degli otto emendamenti presentati.

Un percorso unico per i ricercatori. L’obiettivo della riforma dei ricercatori a tempo determinato è lo stesso uscito dall’incontro organizzato dal Pd a Udine oltre cinque mesi fa: quello di creare un percorso unico per i ricercatori nell’accesso alla docenza per renderlo più semplice e veloce. Nel mirino la riforma Gelmini (la legge 240/2010) che ha frammentato le figure pre-ruolo (ricercatori di tipo a e di tipo b) alzando di fatto l'età media dei ricercatori e dei docenti - in Italia oggi ci sono solo 6 professori sotto i 40 anni - e creando più precarietà. Da Udine è arrivata la richiesta di dire addio a questa biforcazione: «L'idea alla base di questa riforma - spiega Puglisi - è quella di prevedere un percorso di tre anni da post doc dopo il dottorato per accedere poi alla tenure track che apre la porta alla docenza: in tutto cinque anni». Oggi invece accade che un ricercatore riesca ad accumulare fino a 4 anni di assegni di ricerca, a cui se ne aggiungono 5 (3+2) da ricercatore di tipo a e poi altri 3 come ricercatore di tipo b. Un percorso troppo lungo per arrivare alla docenza che la riforma vuole accorciare.

Il veicolo della riforma. Nei mesi scorsi era stato indicato proprio il Ddl Pagliari come possibile veicolo - attraverso uno o più emendamenti - di una riforma della figura del ricercatore a tempo determinato. Il disegno di legge di un solo articolo tra l'altro introduceva la possibilità per gli assegnisti di ricerca di partecipare ai bandi per i posti da ricercatore di tipo b (gli unici che danno la possibilità di accedere alla docenza con la tenure track). Una misura, questa, poi inserita nel decreto milleproroghe di fine anno. «Il Ddl è ancora in piedi in ogni caso e riformulando uno o più emendamenti possiamo introdurre le misure che servono», avverte Puglisi. Che indica anche la strada di un decreto del Governo: «Stiamo discutendo con il ministero qual è il percorso migliore per introdurre questa riforma che vogliamo fare entro l'estate». Le misure potrebbero anche entrare nel decreto con misure su scuola e ricerca (la stabilizzazione della scuola di dottorato Gran Sasso Science Institute) approvato dal consiglio dei ministri prima di Pasqua.


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