In parlamento

Stabilità 2016/ C'è l' Ok all'emendamento del Governo sulle assunzioni in sanità. E oggi è sciopero generale

di Red.San.

Dopo il caos in commissione Bilancio sulla riformulazione dell’emendamento Pd che prevede le assunzioni in sanità per venire incontro alla normativa Ue, troppo ampia, secondo le opposizioni, in nottata c'è stato l'OK al nuovo testo proposto da Governo e maggioranza. Un testo già riveduto e corretto, rispetto alla formulazione iniziale, che incamerava una parte sostanziosa e sostanziale del testo sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari, licenziato dalla commissione Affari sociali e diretto verso l’Aula.
Di quel testo, l’emendamento ora di nuovo bloccato incamerava soltanto la prima parte, che istituisce una funzione di risk management in tutte le strutture pubbliche e private e prevede percorsi di audit e formazione in tema di rischio clinico.

La parte più polposa dell’emendamento, e più controversa, attiene però allo sblocco delle assunzioni per le strutture Ssn che, dopo aver applicato il provvedimento sugli standard ospedalieri, con la riduzione di posti letto che esso comporta, e una volta aver messo a punto piani precisi sul fabbisogno del personale, in linea con la direttiva Ue sul rispetto degli orari di lavoro (un tetto massimo di 48 ore di lavoro settimanale e 11 ore di riposo ogni 24 ore), riceveranno entro il 31 marzo 2016 il nulla osta a nuove assunzioni dal tavolo di verifica degli adempimenti e dal Comitato permanente per l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza. Il visto consentirà di indire nuovi concorsi per l’assunzione di medici e infermieri e nel frattempo le Regioni tra il 1° gennaio e il 31 luglio 2016 (con possibilità di proroga fino al 31 ottobre) potranno «ricorrere a forme di lavoro flessibile, nel rispetto delle disposizioni normative vigenti in materia sanitaria, ivi ricomprese quelle relative al contenimento del costo del personale e in materia di piani di rientro».

Ciò significa che le Regioni dovrebbero necessariamente attingere a risparmi: ottenuti non già da quelli inizialmente preventivati con l’applicazione del pacchetto risk (si parlava di circa 300 milioni), ma ricavati dalle altre misure prescritte dalla legge di Stabilità e già approvate in prima lettura dal Senato: cioè essenzialmente da appropriatezza, piani di rientro delle aziende ospedaliere in deficit, unificazione delle centrali di acquisto (parte fondante della spending review targata Cottarelli). Lo ha sottolineato la stessa ministra della Salute Lorenzin: «Le nuove misure hanno anche sistemi di controllo, per essere certi della loro effettiva applicazione. Le Regioni non devono temere, i soldi arriveranno dai risparmi che sapranno generare. L’importante è che inizino a fare le riforme».


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