In parlamento
Giulia Grillo (M5S): Ssn fortissimo e privato residuale. Assoluta trasparenza sul pharma. Piccola deroga sull’orario di lavoro. Con impegni certi del Governo. Ecco la sanità a 5 stelle
di Roberto Turno
24 Esclusivo per Sanità24
Esclusiva. Un servizio pubblico «fortissimo» e un privato «residuale e funzionale» mettendo mano agli accreditamenti («se la politica ne avrà la forza»). La legge sul risk che lede i diritti dei cittadini e non tutela i medici. «Massima e assoluta trasparenza» sul settore farmaceutico a partire dai farmaci innovativi e fari puntati sull'Aifa. Piccola deroga sugli orari ma solo a fronte di un «atto certo» del Governo sulle nuove assunzioni. E naturalmente lotta a sprechi e corruzione, va da sé. Il sogno sanitario in casa 5Stelle lo illustra Giulia Grillo, 40 anni, catanese, medico legale. Battagliera capogruppo dei grillini in commissione Affari sociali della Camera.
Onorevole Grillo, ma sono davvero così pochi 111 mld al Ssn per il 2016?
Sono pochissimi, anche in rapporto al pil. Lo riconosce anche la Corte dei conti.
M5S non ha mai nascosto che tra sprechi e corruzione si può ben risparmiare.
Certo, si può risparmiare. Nel 2015 i danni erariali per attività corruttiva e illeciti accertati sono stati di 700-800 mln. Si dovrebbe trovare anche un modo per recuperarli. peraltro, per non mandarli in fumo. C’è molto da fare, è chiaro. Cantone in Sicilia in commissione Antimafia ha appena denunciato che molti appalti sono stati dati con procedura negoziata. E la sanità si distingue sempre, come dimostrato da Anac e Agenas con il loro piano anticorruzione in sanità. Un bel lavoro: peccato non sia legge, ma un atto di indirizzo non operativo. Che non fa paura a nessuno...
Crede che le misure della manovra produrranno risparmi?
Intanto va ricordato che la ricontrattazione dei prezzi del “decreto enti locali” di agosto, ha dimostrato di essere insufficiente a poter ridurre la spesa con efficienza. Mentre rispetto alla corruzione è positivo l’aspetto dei piani di rientro delle aziende sanitarie in deficit anche con le prestazioni. Ma sugli appalti siamo ancora molto lontani da quel serio controllo che servirebbe. È lì che si deve agire subito, perché ci sono grandi margini di risparmio ogni anno. Non solo per gli acquisti, anche per la gestione delle liste d’attese e delle truffe sull’intramoenia. Altro aspetto aperto sono i rimborsi alle case di cura accreditate, anche alla luce dei nuovi standard. Sull’accreditamento serve attenzione, anche pensando a revoche.
Ma la politica ne avrà la forza?
Intanto la manovra potrebbe assorbire le nuove regole sulla responsabilità professionale della commissione Affari sociali. Lei, anche come medico, che ne pensa?
Il mio giudizio sul testo del “Ddl Gelli”, non è buono. A parte l’articolo che parla del risk manager - una nostra proposta, l’unica che ci piace - quel testo lede i diritti dei cittadini e non tutela i medici. Perché va a colpire sul diritto penale: prevede la punibilità del medico solo per dolo o colpa grave. Ma noi già sappiamo che molti medici sottoposti a procedimenti penali raramente vengono condannati.
Detta da un medico…
Già. Ma il vero problema per i medici è il civile. Succede che sul civile il Governo ha deciso di usare l’art. 2043 solo per i medici e di attivare il 1218 per la responsabilità contrattuale per le strutture. Quindi rimangono 5 anni di prescrizione per fare una causa a un privato e 10 anni per farla a una struttura. Il punto è che secondo noi è assurdo il meccanismo dell’azione di rivalsa: secondo quel testo l’assicurazione può esercitarla quando l'assicurato, cioé il medico, avrebbe avuto contrattualmente diritto di rifiutare o ridurre la propria prestazione. E poi c'è l'azione di rivalsa della struttura sanitaria, che può avvenire anche in sede extragiudiziale. È assurdo e grave. Senza dire che nulla viene fatto rispetto al costo delle polizze, che arrivano anche a 30mila euro all'anno. Così si riduce la possibilità per i cittadini e si lasciano i medici sguarniti davanti alle azioni di rivalsa.
C'è da dire che crescono gli stuoli di avvocati pronti a fare cause temerarie.
Non c'è dubbio. Gli avvocati dovrebbero rivedere certe scelte deontologiche… Aggiungo che manca un risarcimento standardizzato per tutte quelle accuse non riconducibili a errore medico e incidenti. C'è stato un tentativo di farlo con la prima bozza del testo, poi è scomparso tutto.
Che fare per parare il colpo degli orari “modello Ue”? Le 4mila assunzioni sono una strada giusta? Teme che degeneri situazione in ospedale?
La situazione è già degenerata. Certo, le assunzioni sono una strada da percorrere, peccato che doveva essere percorsa già un anno fa. E ora c'è questa legge europea da applicare, pena pesanti infrazioni
La malattia non ha orari, però. Che fare?
È vero. A fronte di un atto certo del Governo sulle assunzioni si può pensare a una mini proroga di pochi mesi. Sarebbe il danno minore. Ma, ripeto, se c'è un atto certo da parte del governo.
Anche M5S non nega compromessi…
Sono sicura che molti medici per il loro senso di missione, lo capirebbero.
Perché ce l'avete col settore pharma?
Non è così. In realtà ci rendiamo conto che è un aspetto fondamentale e che vale decine di miliardi. E per questo serve una dinamica globale di efficienza e di trasparenza. Noi vediamo nell'Aifa una situazione di opacità. E di passi falsi come per la spesa farmaceutica ospedaliera e i ripiani. Poi c'è l'aspetto dei farmaci innovativi. Su questi ultimi abbiamo presentato un esposto all' Antitrust perché sui medicinali contro l'epatite C , pur non avendo potuto vedere il contratto stipulato da Aifa, col passaggio dal pay back alle note di credito si può ravvisare la lesione della concorrenza. Ma attenzione: i farmaci innovativi non sono solo quelli contro l'epatite C. Ce ne sono altri importantissimi e costosissimi. È una sfida aperta per la sostenibilità.
Gli ultimi accadimenti in Aifa possono creare problemi al sistema-pharma?
Quei fatti mettono tutti in grande imbarazzo. Prima di tutto il Governo. Servono massima chiarezza e trasparenza assoluta
Dove sta andando la sanità pubblica?
Sta accadendo che la sanità privata aumenta la sua offerta a costi sempre più concorrenziali. A mio avviso la sanità privata svincolata da un contesto di organizzazione di offerta, non può riuscire a tutelare il diritto alla salute. Assistiamo a un fiorire di strutture private a cui i cittadini si rivolgono senza alcuna supervisione del pubblico e ad una organicità di contesto. Da una parte rischiamo di ridurre l'universalità, dall'altra di non assicurare chi ha bisogno. E poi di dare spazio a forme integrative che non sempre sono adeguate a tutelare i diritti della popolazione.
Riassumo: propone un servizio pubblico fortissimo e un privato residuale…
Assolutamente. Residuale e funzionale
Ma non può far chiudere i privati
Rispetto all'accreditamento però si può lavorare. Per garantire il diritto alla salute serve una scelta politica. Quella del Governo secondo noi depaupera il servizio pubblico.
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