In parlamento
Oms: perché l'Italia dice no al dimezzamento degli zuccheri
L'Italia continua a puntare sull'educazione alimentare, sugli stili di vita sani e sulla dieta mediterranea. Un mix di ingredienti, accompagnato dalla riduzione graduale, complessiva ed equilibrata dell'assunzione delle calorie, che può combattere l'obesità infantile senza la necessità di dimezzare il consumo di zuccheri raccomandato dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). E' il messaggio, in estrema sintesi, lanciato dal sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, che ha risposto in Parlamento all'interrogazione firmata dai deputati Marisa Nicchi e Giulio Marcon (Sel) che hanno chiesto i motivi per i quali l'Italia si sia mossa «in assoluta solitudine» contro le indicazioni dell'Oms e se alla base della scelta politica ci sia anche il rischio di colpire direttamente le aziende dolciarie made in Italy.
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo.
Il testo del sottosegretario «In via preliminare, segnalo che nell'ambito del semestre di Presidenza italiana della Ue è stata sempre prestata massima attenzione al tema dell'adozione di stili di vita sani, a partire dalla valorizzazione della «dieta mediterranea». Una sana alimentazione associata a uno stile di vita attivo è un valido strumento per la prevenzione, ma anche per la gestione e il trattamento di molte malattie. Siamo consapevoli che l'obesità è la risultante dell'interazione tra componenti comportamentali, sociali e metaboliche, alcuni geneticamente determinati, altri riconducibili a fattori ambientali. Non vi è dubbio, infatti, che l'apporto e il dispendio energetico individuale sono influenzati da una ampia gamma di fattori comportamentali e ambientali.
L'Italia fin dal 2008 si è dotata di un sistema di sorveglianza nazionale «OKkio alla SALUTE» promosso e finanziato dal ministero della Salute.
OKkio alla SALUTE ad oggi vanta quattro rilevazioni (2008/9, 2010, 2012 e 2014), ognuna delle quali ha coinvolto oltre 40mila bambini e genitori e 2mila scuole. Dai dati 2014 risulta che i bambini in sovrappeso sono il 20,9 per cento e i bambini obesi sono il 9,8 per cento, compresi i bambini severamente obesi che da soli sono il 2,2 per cento. Si registrano prevalenze più alte nelle regioni del sud e del centro, tuttavia, rispetto alle precedenti raccolte dati si evidenzia una leggera e progressiva diminuzione del fenomeno (23,2% e 12% rispettivamente i bambini in sovrappeso e obesi nel 2008).
La raccomandazione Oms Le Linee guida sull'assunzione dello zucchero che la Oms sta predisponendo con il supporto di un gruppo internazionale e multidisciplinare di esperti, affrontano in particolare il problema dell'insorgenza di obesità e di carie negli adulti e nei bambini.
In proposito, il citato gruppo di lavoro conclude raccomandando una riduzione dell'assunzione di zucchero durante tutto il corso della vita e suggerendo che tale assunzione non sia superiore al 10% del totale introito calorico; suggerisce altresì, una ulteriore riduzione sotto il 5% al fine di ridurre il rischio di carie dentale.
A parere del ministero della Salute italiano, le raccomandazioni incluse nelle Linee guida appaiono eccessivamente restrittive, soprattutto allorché propongono una riduzione del consumo di zuccheri semplici al di sotto del 5 per cento.
In proposito si deve tener conto che lo zucchero costituisce un nutriente essenziale e che, come tutti gli altri, va assunto in quantità adeguate, anche se non eccessive; la riduzione dal 10% al 5% della quota di calorie da zuccheri semplici, rappresenta un obiettivo del cui beneficio non vi sono evidenze scientifiche, oltre ad interferire nella tradizione alimentare del nostro Paese.
Evidenze scientifiche Peraltro, la riduzione al 5% degli zuccheri semplici senza una concomitante contrazione dell'apporto energetico totale e, soprattutto, della quota di carboidrati totali (pasta, pane), non apporta alcun beneficio relativamente al rischio di malattie croniche non trasmissibili.
Accanto agli aspetti negativi, documentati nella letteratura scientifica, è comunque opportuno considerare anche le funzioni che gli zuccheri svolgono nell'organismo. Rappresentano la più comune fonte di energia degli organismi viventi: dal loro utilizzo l'organismo ricava la maggior parte dell'energia necessaria per le sue funzioni. Una dieta equilibrata fornisce un buon apporto di zuccheri che viene utilizzato sia come fonte di energia immediata che come riserva, immagazzinandoli nel fegato.
La probabilità dell'insorgenza delle patologie croniche - in primo luogo l'obesità - dipende infatti, dal punto di vista nutrizionale, da un ampio insieme di macronutrienti, che include non solo gli zuccheri, ma anche i grassi saturi, i grassi trans e l'eccessiva assunzione di sale, e da una molteplicità di fattori, che possono esser contrastati con adeguati stili di vita.
Obesità e carie dentali Le citate linee Guida Oms, fanno riferimento agli zuccheri aggiunti, ai quali sono attribuite dirette responsabilità per l'insorgenza di carie dentali.
In proposito, le «Linee guida per una sana e corretta alimentazione» (2003) suggeriscono che a determinare quest'ultima situazione sarebbero non solo le quantità, ma anche le modalità di consumo degli zuccheri. Pertanto, oltre che da una limitazione nel consumo di zuccheri, il rischio di carie viene ridotto da una opportuna e sollecita igiene orale.
L'insorgenza di obesità è legata ad una serie di comportamenti e stili di vita errati, che sfociano in un bilancio sfavorevole del rapporto introito/consumo calorico.
Inoltre, per la raccomandazione di una riduzione sotto il livello del 5 per cento, suggerita per la prevenzione della carie, la stessa Organizzazione mondiale della sanità ricorda che si tratta di raccomandazione «condizionale», in quanto vi è grande incertezza scientifica e si reputa necessario un ulteriore dibattito scientifico.
Resta ferma da parte del Ministero della salute italiano, invece, la piena condivisione del messaggio più generale, teso a raccomandare una riduzione graduale, complessiva ed equilibrata dell'assunzione calorica e dei diversi componenti della dieta, in linea peraltro con la tradizione mediterranea che il ministero della Salute italiano intende sostenere, anche durante l'ormai imminente Expo 2015.
Riduzione graduale delle calorie In proposito, per il raggiungimento dell'obiettivo di una riduzione dell'assunzione dello zucchero occorre valutare e monitorare i consumi, agire attraverso l'informazione e soprattutto la sensibilizzazione a partire dalle famiglie sulla necessità di limitare il consumo di alimenti e bevande ricche di zuccheri semplici, e sulla necessità di adottare stili di vita salutari.
Per concludere, si ritiene che la riduzione degli zuccheri deve essere ottenuta principalmente con attività di educazione alimentare, estesa alle varie fasce d'età della popolazione, associata a una costante attività fisica.
Non è corretto demonizzare un singolo nutriente che, se inserito senza abusi, in un regime nutrizionale sano, può essere assunto senza causare danni. Infatti non esistono cibi buoni o cattivi ma solo diete buone o cattive.
Ecco perché il ministro della Salute ha comunicato al direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, nel corso di un recente incontro a margine della seconda conferenza internazionale sulla nutrizione di Roma (novembre 2014), la contrarietà all'inclusione, in questa revisione delle Linee guida, della raccomandazione di ridurre il consumo di zuccheri al 5% o meno dell'introito calorico totale.
Da ultimo, comunico che nella delegazione italiana accreditata all'Oms come in molte altre delegazioni partecipanti, erano presenti due esperti in negoziati internazionali, e non in materia di salute, data la natura diversificata e tecnica delle materie trattate, uno dei due era Luca del Balzo, ambasciatore a riposo, al pari dell'altro esperto, anche esso ambasciatore a riposo».