Imprese e mercato

Biotecnologie: Cattani (Farmindustria), è biotech il 45% dei farmaci in sviluppo. Aumentare attrattività e competitività dell'Italia e dell'Europa

di Radiocor Plus

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«Il 45% dei 20.000 farmaci in sviluppo nel mondo è di origine biotecnologica e una percentuale analoga si riscontra per gli studi clinici in Italia. Una quota destinata a crescere nel futuro». Lo dichiara Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, in occasione della Biotech Week 2023 che si apre oggi e si concluderà il 1 ottobre. «Il numero di Next Generation Therapeutics - che includono terapie geniche, cellulari somatiche, di ingegneria tissutale - in sviluppo a livello globale è cresciuto del 20% all'anno dal 2017 al 2022 - prosegue -. Farmaci e vaccini che, insieme a quelli di sintesi chimica, costituiscono una pipeline innovativa molto vitale e sono fondamentali per la domanda di salute, la crescita economica e la sicurezza nazionale. L'innovazione dell'industria farmaceutica sta vivendo un momento di grande accelerazione, anche grazie al contributo che la digitalizzazione e l'Intelligenza Artificiale offrono ai ricercatori così da raggiungere traguardi importanti per un numero sempre maggiore di patologie. Con un contesto attrattivo per gli investimenti e regole adatte alla tutela della proprietà intellettuale e alla rapidità dell'innovazione - afferma ancora Cattani - l'Italia e l'Europa potranno beneficiare di una parte importante degli ingenti investimenti in R&S pari a 1.600 miliardi di dollari, che le aziende farmaceutiche realizzeranno nel mondo tra il 2023 e il 2028. Il più grande investimento a livello internazionale per migliorare la salute dei pazienti e per recuperare un gap competitivo che ci vede ancora indietro soprattutto rispetto a Usa e Cina».


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