Imprese e mercato
Farmindustria: record di 20mila nuove molecole allo studio ma poco rassicurante la riforma Ue
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"Stiamo vivendo una fase di innovazione straordinariamente veloce, con importanti prospettive di cura. La pipeline farmaceutica è oggi infatti al suo record storico, con oltre 20.000 molecole allo studio, anche per le malattie rare. E con investimenti di 1600 miliardi di dollari in R&S previsti nel mondo tra il 2023 e il 2028. Attrarre investimenti in R&S in Europa è quindi un obiettivo strategico ed è fondamentale valorizzare l'innovazione e accelerare l'accesso dei malati rari ai nuovi farmaci". Lo ha affermato il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, all'incontro 'Malattie rare, farmaci orfani e pediatrici', promosso da Altems con il contributo di Farmindustria.
"L'Italia con il nuovo Piano nazionale malattie rare - ha rilevato Cattani - sta perseguendo l'obiettivo con determinazione, anche se rimane il tema delle risorse che devono essere adeguate alla sfida". Al contrario, ha avvertito il presidente di Farmindustria, "i segnali che giungono dall'Europa sono poco rassicuranti. La proposta di revisione della legislazione farmaceutica presentata recentemente dalla Commissione Ue indebolisce la proprietà intellettuale, con la riduzione della data protection da 8 a 6 anni e dell'esclusiva di mercato per i farmaci orfani da 10 a 9. E mette a rischio i risultati raggiunti anche nel campo delle malattie rare, area nella quale grazie al Regolamento europeo sui farmaci orfani adottato nel 2000 oggi i medicinali approvati sono oltre 250 contro i soli 8 proprio al 2000".
Secondo Cattani, "la revisione in corso se approvata nell'attuale formulazione avrebbe ricadute negative sull'accesso alle cure e all'innovazione dei cittadini. E sulla competitività e attrattività per gli investimenti dell'intero continente, allargando quel gap che già oggi esiste con altri Paesi extra Ue. Non è questa la strada". Sono invece "necessarie misure strategiche e di visione che permettano all'innovazione di correre per essere messa velocemente a disposizione dei cittadini. Questa è la posizione manifestata a livello Ue dal Governo italiano. Solo così - ha concluso - le imprese potranno continuare a investire, produrre e far crescere la nostra nazione e l’Europa".
In questa direzione Francesco Zaffini, presidente della Commissione Affari sociali e Sanità del Senato ha annunciato che la prossima settimana ha in agenda un incontro a Bruxelles con Sandra Gallina direttrice generale dell’Health and food safety dell’Unione europea "che sta gestendo il percorso della nuova governance europea del farmaco per fare il punto e per far capire meglio la posizione del governo italiano che è stata già espressa dal ministro Fitto nelle sedi opportune". "Con la direttrice Gallina c'è un rapporto che viene da lontano, già un mese fa c'è stato un incontro - ricorda Zaffini -. Ora parleremo di questo e la voglio invitare in Italia per illustrare al meglio questi nuovi indirizzi. La posizione del Governo italiano è che ci sono alcuni passaggi delle anticipazione uscite di questo provvedimento che ci preoccupano dal punto di vista della nostra industria farmaceutica, in questo momento prima in Europa per volumi. Quindi - conclude - l'Italia è lo Stato che dovrebbe essere maggiormente tutelato se non ascoltato".
Zaffini, a margine dei lavori, ha parlato anche della prossima commissione d'inchiesta parlamentare sul Covid. "In questo momento - ha spiegato - c'è un po' di ostruzionismo, con ostacoli frapposti dal Pd e M5S. In realtà io credo che la Commissione debba velocemente insediarsi e rapidamente lavorare. Posso anticipare che intendo farne parte. Non anticipo decisioni altrui ma sarebbe bello che ne facesse parte il ramo Senato e il ramo Camera per quello che riguarda la Salute, quindi la XII Commissione Affari sociali. L'intenzione è di dare massima importanza a questa indagine parlamentare che, ricordo, indaga su accadimenti e circostanze del tutto diverse da quelle che interessano la magistratura".
Dal canto suo il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha sottolineato che per vedere la nuova Aifa "mancano gli ultimi decreti ed è una questione più tecnica che politica. E' una riforma profonda che deve avere dei tempi di gestazione e burocratici giusti. L'Aifa era ingessata da anni e questa riforma si aspetta da tempo, un periodo di riflessione è opportuno per far emergere la migliore riforma possibile. La deadline dovrebbe essere entro ottobre".
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