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Il Covid rallenta gli impatti sugli ospedali anche per le richieste di risarcimento: -36% nel 2022
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A tre anni dall’inizio della pandemia AmTrust Assicurazioni, compagnia leader in Italia per la medical malpractice e le coperture di responsabilità sanitaria, presenta il nuovo Osservatorio Covid MedMal che analizza gli impatti della pandemia in termini di richieste di risarcimento ricevute dal 20 febbraio 2020 al 20 febbraio 2023.
Nel complesso la compagnia comunica che le richieste di risarcimento per Covid MedMal nei tre anni presi in esame hanno rappresentato l'1,37% di tutti i sinistri MedMal registrati. In linea con i picchi di intensità registrati durante le 5 ondate prevalenti, ha individuato nel 2021 l’anno più tumultuoso, sia per numero di incidenti avvenuti (51.57%) sia per concentrazione di richieste di denuncia (61,65%). Totalmente diverso lo scenario del 2022, in cui AmTrust si è trovata a gestire il 36% di richieste in meno.
Il campione di indagine dello studio è costituito da 430 strutture sanitarie assicurate da AmTrust, 80% pubbliche e 20% private, interessate dalla gestione di pratiche per danni mortali nel 44% dei casi di denuncia, danni lievi nel 42% e moderati nel 10%.
Con riferimento al totale sinistri di AmTrust, quelli legati al Covid costituiscono a oggi il 4,37% delle denunce totali ricevute: un trend in costante calo dalla fine del 2021, anno in cui questo tipo di sinistri era l’8,27% degli esposti.
Rispetto all’intero arco temporale 2020-2023, il 46% delle richieste danni interessa il Sud Italia, il 38% le strutture del Nord e il 16% il Centro Italia. Il delta tra queste aree è risultato particolarmente intenso soprattutto nel 2021, in corrispondenza della seconda e terza ondata, con 8% di pratiche avviate in più nel sud rispetto al nord e 14% di pratiche in più tra sud e centro Italia. La quarta ondata ha invece ripristinato livelli simili tra tutte le regioni, significativamente ridotti del 79%.
Nel complesso l’incidenza prevalente dei reclami riguarda soggetti rientranti nella fascia tra i 51 e i 60 anni, sia per gli uomini che per le donne, in corrispondenza con il calo progressivo dell’età media ospedalizzata nel corso della pandemia. Se consideriamo i soli decessi, invece, l’età media aumenta a 71-80 per gli uomini, 81-90 per le donne e 61-70 per gli operatori sanitari. Questi ultimi riguardano solo il 4% dei decessi, il 96% corrisponde a situazioni di pazienti MedMal RC.
Sei mesi è il tempo medio riscontrato sia per presentare la denuncia dall’evento (73% dei casi) sia per chiudere le pratiche avviate (93%). La velocità di chiusura dei procedimenti è strettamente correlata al basso seguito di procedimenti penali, che si sono manifestati solo nell’11% dei casi, gestiti dunque prevalentemente sul piano dell’azione civile, al netto del 35% di pratiche che sono state chiuse senza alcun seguito.
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