Imprese e mercato
Farmaci: Cattani (Farmindustria), nel 2022 valore produzione oltre 38 mld (+10%). Export traino con +44%.- La richiesta: via payback e tagli
di B. Gob.
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«Abbiamo archiviato un anno molto positivo: non abbiamo ancora i numeri definitivi di chiusura ma ci dovremmo attestare rispetto al 2021 su una crescita di circa il 10% complessivo e quindi varcare i 38 miliardi di valore della produzione con un export molto forte a +44% tra gennaio e novembre 2022, con un saldo estero di oltre +8 miliardi. L’Italia è il Paese che ha incrementato di più l’export rispetto al 2021». Così il presidente di Farmindustria Marcello Cattani in occasione del punto stampa organizzato a Roma su stato dell'arte e problematiche di un settore-chiave per il Paese. Anche dal punto di vista degli occupati: «L'incremento dell'occupazione nel 2016-2022 è pari in totale a +10% e a +15% per donne e "under 35". Continueremo - annuncia ancora Cattani - con un trend robusto di assunzioni verso le nuove competenze digitali e scientifiche che possano rafforzare la transizione verso la piena digitalizzazione della produzione così come delle attività scientifiche e di ricerca e commerciali delle farmaceutiche». La richiesta sul mercato italiano è per ingegneri elettronici e di processo, biotecnologi, farmaco-economisti, scrum-master e data science manager. «La nostra industria è tra le poche eccellenze rimaste in Italia», rivendica Cattani. «Ma - avvisa - per andare avanti e continuare a crescere abbiamo bisogno di riforme: via il payback, via le logiche di taglio dei prezzi e piuttosto largo a logiche di investimento e valorizzazione dei farmaci e della salute per dare accesso rapido all'innovazione a livello centrale e regionale». Tutti da sostenere e da incentivare gli studi clinici, a vantaggio in prima battuta della popolazione ma anche dell'intero sistema sanitario: «Per ogni euro investito dalle aziende - ricorda Cattani - il Ssn realizza un vantaggio complessivo di quasi 3 euro».
In questo senso «l'avere un ministero delle Imprese e del "made in Italy auspicabilmente segnerà una differenza di tutela e di valorizzazione del marchio italiano», ha affermato Cattani». «Il ministro Urso - ha aggiunto - ha dato disponibilità a un tavolo per imprimere impulso e fornire nuovi strumenti di attrazione degli investimenti e sviluppo industriale alla farmaceutica e questo è un segnale molto positivo, la direzione è sicuramente quella giusta».
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