Imprese e mercato
Iqvia: il mercato farmaceutico cresce del 7,5% nei primi tre mesi del 2022
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Un primo trimestre 2022 in grande recupero - rispetto allo stesso periodo 2021 - per il mercato italiano dei prodotti da farmacia che fatturano 6,4 miliardi di euro in farmacia (inclusi i farmaci da prescrizione), 238 milioni in parafarmacia, 654 milioni di euro attraverso la grande distribuzione organizzata (GDO) e 178 milioni con il canale e-commerce. Il totale del mercato vede, infatti, un aumento del 7,5% con un picco particolare per l’e-commerce (+24,8%). Anche i ricavi delle parafarmacie sono in aumento (+10,3%) e le farmacie registrano un +7,2% di fatturato nei primi tre mesi del 2022. A descrivere lo scenario è IQVIA, provider globale di dati in ambito sanitario, farmaceutico, tecnologie innovative, consulenza e servizi di ricerca clinica.
La farmacia
Per quanto riguarda il canale della farmacia, i prodotti da prescrizione (etico) costituiscono il 54,7% delle vendite a valori ossia 3,5 miliardi di euro nel trimestre, un incremento del 2,6% rispetto allo stesso trimestre del 2021, ma in calo di circa il 6% rispetto allo stesso periodo del 2020, anche a causa dell’abbassamento medio del prezzo dei farmaci. Il comparto commerciale, invece, vede un aumento del 13,4% in farmacia a 2,9 miliardi di euro e segna un piccolo aumento anche rispetto allo stesso periodo del 2020.
A proposito del comparto commerciale, secondo i dati di IQVIA, i prodotti da banco (OTC) registrano un aumento del 10,8% in farmacia arrivando nel periodo a 1,6 miliardi di euro. Mentre è il comparto del parafarmaco (tamponi, mascherine, igienizzanti mani, siringhe, ecc.) a segnare il maggiore aumento (+44,6% a valori rispetto allo stesso periodo del 2021) a 671 milioni di euro. Il comparto delle creme, shampoo, cosmetici segna invece un decremento in farmacia (-3,8%) a 438 milioni di euro.
Nel primo trimestre 2022 è aumentato il numero di farmacie fisiche rispetto alla fine del 2021, arrivando a 19.472 punti vendita (+19). Se si guarda il trend, nel 2013 le farmacie erano 17.620, e il numero di abitanti per farmacia era di 3450 persone, mentre ora sono 3045, contro una media europea di 3246.
Si nota una buona ripresa del fatturato delle farmacie piccole nel primo trimestre (+9,1%), mentre quello delle farmacie medie cresce del 6,5% e le farmacie grandi del 8,1%. Il valore medio dello scontrino si è attestato a 25,6 euro. Gli ingressi medi in farmacia sono diminuiti del 5,25% rispetto all’ultimo trimestre del 2021 durante il quale c’erano lunghe file per i tamponi anti-Covid.
L’e-commerce
Continua il boom della farmacia on-line che, come accennato, ha visto un aumento del 24,8% rispetto allo stesso trimestre 2021 a 178 milioni di euro. Considerando che in Italia è possibile vendere online soltanto i prodotti commerciali (OTC, cosmetici, parafarmaci, ecc.) il fatturato dell’e-commerce pesa ormai per circa il 5% di questo mercato.
Sergio Liberatore, amministratore delegato di IQVIA: “E’ sempre più evidente che la farmacia on-line non è una minaccia per la farmacia, anzi. L’impatto della trasformazione digitale amplia il mercato, il consumatore è sempre più ibrido, compra in farmacia e compra on-line a seconda della sua convenienza. Il consiglio del farmacista esperto è fondamentale in alcuni casi, la riservatezza oppure il prezzo in altri”.
La vendita on-line di prodotti di automedicazione, che rappresenta il 7,3% di questo mercato, è in aumento del 41,8% e i farmaci senza obbligo di prescrizione, che rappresentano il 2,8% del mercato, aumentano del 37,9%. Anche on-line il comparto del parafarmaco vede un aumento del 57% a 13 milioni di euro, mentre i prodotti cosmetici on-line, a differenza della farmacia fisica, registrano un incremento del 13,6% a 51 milioni di euro.
In Italia, gli esercizi autorizzati alla vendita on-line di farmaci sono 1370, ma solo una piccola parte di questi è veramente attiva.
Le catene e la farmacia dei servizi
Il fenomeno delle catene di farmacie si sta consolidando in Italia e i punti vendita delle catene fatturano mediamente il 22% in più rispetto alle altre farmacie. C’è una forte tendenza a concentrarsi soprattutto sui servizi. La farmacia dei servizi è un’evoluzione che nasce dalla volontà di ampliare i servizi territoriali, sia per favorire la “deospedalizzazione” della sanità, sia per ampliare il ruolo delle farmacie. Ora, infatti, l’attività di dispensazione dei farmaci e di consiglio ai pazienti sarà affiancata da una serie di servizi correlati alla salute e alla prevenzione.
Negli Stati Uniti, alcune grandi catene stanno riducendo i punti vendita fisici poiché si adattano agli acquirenti che comprano sempre di più online. Una famosa catena di farmacie americana ha affermato che concentrerà maggiormente i suoi sforzi sulla crescita digitale trasformando i suoi negozi in destinazioni sanitarie.
“La farmacia dei servizi, che ha avuto una forte spinta dalla pandemia - commenta Sergio Liberatore, amministratore delegato di IQVIA Italia - rappresenta un’interessante evoluzione nel ruolo del farmacista. L’attività di dispensazione dei farmaci e di consiglio esperto ai pazienti ora è affiancata da una serie di servizi correlati alla salute, alla prevenzione e al monitoraggio dell’aderenza terapeutica del paziente cronico. Quasi la metà degli italiani ha utilizzato i servizi nell’ultimo anno. In questo modo la farmacia diventa il primo presidio di assistenza sanitaria sul territorio.”
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