Imprese e mercato
Carenza infermieri, Aiop Lombardia: stranieri per tamponare l'emergenza e incentivi ai giovani
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Tamponare l’emergenza agevolando l’ingresso di personale infermieristico da paesi terzi, facendoli lavorare in deroga, e per il futuro spingere le nuove generazioni a scegliere il percorso di formazione infermieristica, anche con stimoli di carattere economico. Questa la strategia di uscita dalla crisi proposta da Aiop Lombardia.
In Italia infatti mancano 63mila infermieri.
Nei prossimi due anni si stima che a livello nazionale ne andranno in pensione circa 30mila.
La Lombardia - rilevano dall'Aiop regionale - è la regione più penalizzata e attualmente fa registrare carenze per quasi 9500 unità. Numeri che stanno mettendo in crisi la macchina sanitaria regionale sia per quanto riguarda il comparto pubblico che quello privato.
Alla cronica mancanza di medici si somma dunque una vera e propria emergenza numerica sul fronte del personale infermieristico che rischia di paralizzare l’attività ospedaliera e assistenziale.
Il quadro della situazione è stato evidenziato da Aiop Lombardia per lanciare un allarme e trovare una soluzione condivisa, sia per il presente che per il futuro. «Vediamo la luce in fondo al tunnel della pandemia – afferma Dario Beretta, presidente dell’associazione che raggruppa le strutture sanitarie private lombarde – abbiamo il dovere di accelerare per recuperare le prestazioni e gli interventi rimandati a causa dell’ultima ondata pandemica. Abbiamo pubblicato le agende sul call center regionale cercando di dare risposte concrete ai pazienti e raggiungere questo obiettivo ma, senza il personale, diventa molto complicato soddisfare la richiesta». Tra quelle sanitarie la laurea in infermieristica è stata l’unica che ha visto aumentare le domande di iscrizione (+8% nel 2021 rispetto al 2020), eppure i numeri non sono sufficienti per coprire il fabbisogno di ospedali e strutture sanitarie.
L’emergenza di fatto è doppia, la prima riguarda i prossimi mesi, e richiede soluzioni tampone dettate dall’urgenza, mentre la seconda, su cui occorre ragionare in termini strutturali, è spostata più in là nel tempo.
Beretta spiega che «è necessario agevolare l’ingresso di personale medico e infermieristico da paesi terzi o extracomunitari e prolungare al 31-12-2024 la possibilità di esercitare temporaneamente in Italia, in deroga alle norme di legge. Velocizzare infine il riconoscimento dei titoli professionali a livello regionale ed equiparare gli Oss specializzati agli infermieri generici previsti dalla vecchia normativa, con compiti che sgraverebbero il lavoro del personale infermieristico». E poi, come detto, bisogna guardare al futuro «con un incremento dei posti per le scuole infermieristiche e un’attività motivazionale nei confronti delle nuove generazioni con stimoli anche di carattere economico. L’aumento salariale per il personale infermieristico deve essere accompagnato però da un ragionamento organico sui costi che si basa sul riconoscimento dell’attività svolta da parte delle strutture, che siano esse pubbliche o private».
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