Imprese e mercato
Farmindustria: un quarto della manifattura italiana lavora anche conto terzi
di Er.Di.
24 Esclusivo per Sanità24
Sono 108mila le imprese della manifattura (il 27% del totale) che hanno prodotto almeno una volta conto terzi per un fatturato pari a 56 miliardi (il 6,3% del fatturato totale della manifattura). E' quanto emerge da una ricerca Symbola-Farmindustria presentata oggi a Milano. La quota di fatturato conto terzi sul totale del fatturato varia da settore a settore: si passa dal 13,3% dell'abbigliamento al 9,6% dell'automazione dal 6,4 della farmaceutica al 6% dell'arredamento fino all'1,3 % dell'alimentare. "Tra il 2002 e il 2017 (ultimi dati disponibili) - sottolinea la ricerca - il valore medio unitario dell'export italiano è cresciuto del 54%, molto più di quello degli altri grandi Paesi Ue (UK +40%, Germania +21%, Francia +17%, Spagna +13%)".
L'indagine di Symbola e Farmindustria hanno scelto di osservare le imprese per le quali il fatturato conto terzi è maggiore del 50% del fatturato totale. In questo specifico perimetro rientrano 69 mila imprese – il 64% del totale dei terzisti –, 455 mila addetti e un fatturato conto terzi pari a 47 miliardi di euro. "Queste imprese - sottolinea il rapporto - investono in macchinari (dal 3% del fatturato come l'alimentare, al 3,7% dell'arredamento fino al 4,3% della farmaceutica) e in formazione (nella meccanica, ad esempio, 270 euro l'anno per addetto; nella farmaceutica 413; ma anche nell'alimentare: 78 euro)". Ed esportano: il 12% del fatturato nel caso dell'alimentare, il 14% dell'abbigliamento, il 15% dell'arredamento, il 17,5% della meccanica per arrivare al 67,6% della farmaceutica. "Sono dati - conclude l'indagine - che descrivono un conto terzi in parte diverso dalla vulgata: meno esecutore puro e più co-protagonista nella messa a punto del prodotto, un vero partner del committente".
"Sul fronte del conto terzi - spiega il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi - abbiamo scalato il mercato europeo e ora siamo i primi. Da questa analisi sul conto terzi emerge l'importanza del Made in Italy che attraversa tutti i comparti. Siamo una vera eccellenza ecco perchè riteniamo che il termine contoterzisti è molto riduttivo. Nella farmaceutica la formazione e la ricerca sono elementi di grande importanza per consentire alle aziende di stare al passo con i tempi e per soddisfare le esigenze del mercato. Ma un elemento da non trascurare è l'aumento degli investimenti che dimostra la nostra propensione al rinnovamento".
Il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, ha esortato a leggere "bene il Paese per capire quali sono le sfide del futuro. I risultati dello studio ci hanno confermato che la qualità è un tema che affronta tutti i settori italiano".
"Il termine conto terzi o contoterzisti - ha concluso il vice presidente di Assolombarda, Sergio Dompé - ci sta stretto perché le nostre produzioni e il nostro ecosistema produttivo è una eccellenza. Ora serve sviluppare forme di collaborazioni strategiche per introdurre nuovi modelli. Il conto terzi é un settore che reagisce rapidamente con il cliente e si adegua alle richieste del mercato".
© RIPRODUZIONE RISERVATA