Imprese e mercato

Gold for kids, un sms per sostenere la ricerca sui tumori pediatrici

di Lorena Passoni (supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi)

Non solo gli adulti, anche i giovani e i giovanissimi si ammalano di tumore. In Italia ogni anno si ammalano di tumore circa 1.600 bambini e 1.000 adolescenti, e sempre più spesso si arriva ad una guarigione clinica.
Lo scenario si fa meno consolante quando si pensa all'impatto violento e a lungo termine che queste patologie hanno sulla vita relazionale, sociale, scolastica/lavorativa dei giovani pazienti e delle loro famiglie. Le terapie, anche quelle che curano, durano molti mesi, e loro stesse fanno star male. Si è dichiarati guariti dopo cinque anni di assenza di malattia clinicamente visibile, anni in cui ci si sottopone a periodici controlli clinici e al periodico ‘stress da risultato'. Nei bammbini e negli adolescenti la malattia oncologica lascia cicatrici fisiche e psichiche con cui fare i conti per molto tempo, a volte per sempre.
I tumori pediatrici e dell'adolescenza sono un gruppo di malattie diverse tra loro e che presentano caratteristiche distintive sia sul piano biologico che clinico. Biologicamente sono molto diversi dai tumori degli adulti per istologia, sede di insorgenza, velocità di accrescimento e profilo genetico. Le principali forme tumorali in età pediatrica sono le leucemie e i limfomi, i tumori del sistema nervoso, i sarcomi delle parti molli e i tumori ossei. Le percentuali variano a secondo dell'età.

Notevoli progressi sono stati fatti nei trattamenti di cura
I progressi sono stati possibile grazie alla stretta collaborazione tra professionisti di oncologia pediatrica di tutto il mondo, i quali attraverso studi clinici multicentrici e multinazionali stabiliscono ‘protocolli di cura', una sorta di vademecum per la gestione del paziente e della malattia, che garantiscono i più elevati standard internazionali per quanto riguarda la diagnosi, la terapia e il follow-up dei pazienti.
Le istituzioni che decidono di adottare e seguire questi ‘protocolli di cura' devono far fronte a costi aggiuntivi, non insignificanti, per l'adeguamento e il mantenimanto di infrastrutture dedicate, per il reclutamento di personale specializzato, per la raccolta, l'analisi e la diffusione alla comunità scientifica dei risultati ottenuti.
Nel 2014 nasce il progetto Gold for Kids di Fondazione Umberto Veronesi a sostegno dell'oncologia pediatrica con l'obiettivo di sostenere la ricerca e finanziare le spese di gestione di ‘protocolli di cura' nei reparti di oncologia pediatrica di tutta Italia.
Grazie alla generosità di molti, aziende e privati cittadini, nei primi due anni il progetto Gold for Kids ha consentito l'apertura di due studi clinici e tre studi osservazionali che per 5 anni permetteranno di arruolare e curare in Italia 60 pazienti affetti da Leucemia Mieloide Acuta e 80 pazienti all'anno affetti da Linfoma di Hodgkin. Inoltre, nel 2016 finanzieremo dieci ricercatori sparsi in otto istituti di ricerca italiani e che stanno svolgendo i loro studi sui tumori pediatrici.

La campagna per sostenere Gold for Kids
É per sostenere Gold for Kids che dall’8 al 28 febbraio 2016 sarà attiva una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con SMS solidale al 45506. Il ricavato contribuirà a finanziare la cura dei tumori cerebrali pediatrici, un gruppo molto eterogeneo di malattie che, solo in Italia, interessa ogni anno tra i 400 e i 450 bambini di età compresa tra gli zereo e i 15 anni. In campo oncologico pediatrico i tumori cerebrali costituiscono la prima causa di mortalità. La ricerca scientifica in questo ambito è quindi fondamentale non solo per aumentare la sopravvivenza dei piccoli pazienti ma anche per ridurre le conseguenze delle cure sul loro sviluppo fisico e cognitivo.
Con un SMS solidale o una chiamata da rete fissa al 45506 si potranno donare 2, 5 o 10 euro per sostenenere l'apertura e la gestione di un ‘protocollo di cura' per il medulloblastoma, il tumore maligno cerebrale più comune dell'età pediatrica.
Questo protocollo intende coinvolgere circa 20 piccoli e giovani pazienti all'anno per 6 anni, prevedendo un programma di induzione con farmaci, una successiva stratificazione dei pazienti in base alla risposta ottenuta, la suddivisione in tre diversi regimi di radioterapia e fase di mantenimento. Tutto questo per offrire la terapia migliore possibile ad ogni singolo paziente.


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