Europa e mondo

Giornata mondiale diabete/ Casi quadruplicati nel mondo dal 1990 con 800milioni di malati. L’Oms: “epidemia” nei paesi poveri e l’obesità è tra le prime cause

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

Secondo i nuovi dati pubblicati su The Lancet in occasione della Giornata mondiale del diabete che si celebra il 14 novembre, il numero di adulti che vivono con il diabete in tutto il mondo ha superato gli 800 milioni, più che quadruplicandosi dal 1990. L’analisi, condotta dalla NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC) con il supporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), evidenzia la portata dell’epidemia di diabete e l’urgente necessità di un’azione globale più forte per affrontare sia l’aumento dei tassi di malattia che l’ampliamento delle cure. Divari, in particolare, che affliggono i Paesi a basso e medio reddito. «Abbiamo assistito a un aumento allarmante del diabete negli ultimi tre decenni, che riflette l’aumento dell’obesità, aggravato dagli impatti della commercializzazione di alimenti non salutari, della mancanza di attività fisica e delle difficoltà economiche - afferma il direttore generale dell’Oms, Tedros. Adhanom Ghebreyesus -. Per tenere sotto controllo l’epidemia globale del diabete, i paesi devono agire con urgenza, a partire dall’attuazione di politiche che supportino diete sane e attività fisica e, soprattutto, sistemi sanitari che forniscano prevenzione, diagnosi precoce e trattamento».
Parole che si sposano con i risultati del nuovo sondaggio globale condotto dalla International Diabetes Federation (IDF) in occasione del 14 novembre, secondo cui il 77% delle persone che vivono con il diabete hanno sperimentato oltre ai disturbi clinici direttamente e indirettamente connessi alla malattia, ansia, depressione o un altro problema di salute mentale dovuto proprio a una “vita con il diabete”. La cura della patologia, avvisano dalla IDF, troppo spesso si concentra solo sulla glicemia trascurando il concetto di “benessere complessivo della persona” che è il claim delle Giornate 2024-2026.
The Lancet: prevalenza globale raddoppiata in 30 anni. Secondo lo studio del Lancet, la prevalenza globale del diabete negli adulti è aumentata dal 7% al 14% tra 1990 e 2022. I paesi a basso e medio reddito hanno registrato gli aumenti maggiori, dove i tassi di diabete sono aumentati vertiginosamente mentre l’accesso al trattamento rimane costantemente basso. Questa tendenza ha portato a forti disuguaglianze globali: nel 2022, quasi 450 milioni di adulti di età over 30 – circa il 59% di tutti gli adulti con diabete – non sono stati trattati, segnando un aumento di 3,5 volte rispetto al 1990. Il 90% di questi gli adulti non trattati vivono nei paesi a basso e medio reddito. Lo studio del Lancet, rivela inoltre sostanziali differenze globali nei tassi di diabete, con una prevalenza del diabete tra gli adulti al di sopra dei 18 anni pari a circa il 20% nelle regioni del Sud-est asiatico dell’Oms e del Mediterraneo orientale. Queste due regioni, insieme alla regione africana, hanno i tassi più bassi di copertura del trattamento, con meno di 4 adulti diabetici su 10 che assumono farmaci ipoglicemizzanti.Per affrontare il crescente impatto della patologia, l’Oms lancia un nuovo modello di monitoraggio globale del diabete, fornendo una guida completa ai paesi nella misurazione e valutazione della prevenzione, della cura, dei risultati e degli impatti della malattia. Monitorando indicatori-chiave come il controllo glicemico, l’ipertensione e l’accesso ai farmaci essenziali, sottolineano dall’Organizzazione, i paesi possono migliorare gli interventi mirati e le iniziative politiche. Questo approccio standardizzato consente ai paesi di dare priorità alle risorse in modo efficace, determinando miglioramenti significativi nella prevenzione e nella cura del diabete.Traballano gli obiettivi al 2030. Solo due anni fa, nel 2022, l’Oms aveva stabilito cinque obiettivi globali di copertura del diabete da centrare entro il 2030. Tra questi, uno è garantire che l’80% delle persone con diabete diagnosticato raggiunga un buon controllo glicemico. Un target evidentemente ancora lontano, stando ai dati riportati da The Lancet. E allora, avvisa l’Oms rilanciando sulla tematica di salute pubblica, il prossimo 2025 “rappresenta un’opportunità significativa per catalizzare l’azione contro l’allarmante aumento del diabete in tutto il mondo con il quarto incontro ad alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili (Ncd) che si svolgerà a settembre”. Tra poco meno di un anno capi di stato e di governo saranno chiamati a sviluppare “una potente visione per prevenire e controllare le malattie non trasmissibili, compreso il diabete, attraverso un impegno collettivo per affrontare le cause profonde e migliorare l’accesso all’individuazione e al trattamento. Allineando gli sforzi verso gli obiettivi 2030 e 2050, questo incontro di alto livello rappresenta un momento cruciale per rafforzare i sistemi sanitari globali, compresa l’assistenza sanitaria di base, e arrestare l’aumento dell’epidemia di diabete”, sottolinea l’Organizzazione mondiale della sanità. Un avviso che suona più come un appello.


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