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Amazon: continua il marcia in sanità con la creazione di un servizio di assistenza virtuale

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

Amazon ha acquistato, l’anno scorso, per 3,9 miliardi di euro, One Medical, compagnia che, forte di un proprio software di cartella clinica e di un’ampia rete di case di cura e ambulatori, offre in abbonamento, con 199 dollari all’anno, prestazioni sanitarie ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette, con brevi attese di massimo una giornata per le visite che possono svolgersi dal vivo o in video. Viene da chiedersi se un tale modello possa essere replicabile anche in Italia dove l’assistenza primaria è affidata ai medici di famiglia.

Amazon ha iniziato a puntare sulla sanità nel 2018 e, mentre si appresta a chiudere Amazon Care, il precedente servizio sanitario da remoto che non ha avuto molta fortuna, ha recentemente annunciato la creazione di un nuovo servizio online, Amazon Clinic, che offrirà assistenza sanitaria virtuale per oltre 20 patologie. Segno che il gigante dell’e-commerce non ha intenzione di abbandonare il campo. Anzi, i progetti in corso dimostrano la volontà di perseguire quanto annunciato lo scorso luglio dall’amministratore delegato di Amazon, Andy Jassy, il quale ha dichiarato che l’ingresso del colosso di Jeff Bezos nella sanità è una priorità assoluta e che potrebbe diventare un “importante fattore di disturbo” !

La possibilità e la volontà del gigante globale, da 900 miliardi, di attivare il digitale anche nell'assistenza sanitaria potrebbe diventare una chiara possibilità e una proposta strategica per l’ingresso nel mercato sanitario. Pochi sono i dubbi sulle nuove tecnologie digitali che hanno un ruolo nelle enormi sfide che i sistemi sanitari devono affrontare. Dal redditizio mercato dei farmaci da prescrizione, allo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale per analizzare le cartelle cliniche dei pazienti, alle mammografie aiutate dal deep learsing, alle comunicazioni tra pazienti e medici mediate da chatbot e risponditori automatici intelligenti, fino alle app Alexa che gestiscono il diabete. Grazie alle trasformazioni digitali, in altre aree della nostra vita, aspettiamo di ottenere ciò che vogliamo in modo rapido, più conveniente e in modi che tengano conto delle nostre esigenze personali.

L’avventura di Amazon nella sanità si è concretizzata inizialmente con l’acquisizione per 753 milioni di dollari di PillPack, una farmacia online entrata a far parte di Amazon Pharmacy. Si tratta di un servizio di assistenza sanitaria online che consegna i farmaci direttamente a casa. In caso di medicine che non richiedono la ricetta basta effettuare l’ordine mentre, se necessaria, il cliente può semplicemente chiedere al proprio medico di inviare direttamente la prescrizione ad Amazon e attendere la consegna. Si chiama RxPass. Con 5 dollari al mese, inclusa consegna, si potrà ricevere quantità illimitate di 50 farmaci generici tra i più comuni per oltre 80 delle patologie più diffuse. La domanda viene dalla spesa media annuale di ogni americano per farmaci con ricetta, ben $ 1300 l'anno. Se poi le farmacie online e grossisti offriranno programmi analoghi la concorrenza avrà l’effetto di ridurre le tariffe, aumenterà l'elenco dei farmaci forniti e migliorerà la qualità del servizio.

Ma in Italia la presenza del Ssn dovrebbe limitarne l’interesse. Mica tanto: per i farmaci con obbligo di prescrizione spendiamo ogni anno privatamente ben 6.7 miliardi (C ricetta 3.47, ticket 1.58, classe A acquistata privatamente 1.65, dati AIFA OsMed 2022), una cifra via dalle tasche di italiani. Ma non tutti i progetti vanno però a buon fine. Ne è stato un esempio, proprio Amazon Care, il programma di assistenza sanitaria da remoto lanciato nel 2019 e di cui è prevista la fine.


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