Europa e mondo
Covid/ Oms, 13,1 mld dosi vaccino somministrate a tre anni da inizio pandemia. "Vicini a una svolta" ma mantenere mitigazione
di B. Gob.
24 Esclusivo per Sanità24
A livello globale sono state somministrate 13,1 miliardi di dosi di vaccini Covid, con l'89% degli operatori sanitari e l'81% delle persone oltre i 60 anni che hanno completato la serie primaria. A fare il punto sulla gestione della pandemia è il Comitato d'emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), a tre anni dalla dichiarazione da parte della stessa Oms (il 30 gennaio 2020) sul Sars-CoV-2 come "emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale" (Pheic). Dall'Oms ricordano che "sono stati compiuti progressi significativi" sul fronte dello sviluppo di efficaci contromisure mediche, della costruzione di una capacità globale per il sequenziamento genomico, della gestione dell'"infodemia" anche sui social media. Il Comitato ha oggi riconosciuto che la pandemia di Covid-19 potrebbe avvicinarsi a un punto di svolta - grazie a livelli più elevati di immunità della popolazione che possono limitare l'impatto della Sars-CoV-2 su morbilità e mortalità - ma "non c'è dubbio che questo virus rimarrà un patogeno permanente nell'uomo e negli animali per il futuro prevedibile". Quindi, rilevano dal Comitato, serve un'azione di sanità pubblica a lungo termine: la mitigazione dell'impatto devastante di Sars-CoV-2 su morbilità e mortalità è realizzabile e dovrebbe rimanere un obiettivo prioritario. Andare avanti oltre la pandemia "richiede un impegno mirato dell'Oms, dei suoi Stati membri e delle organizzazioni internazionali per lo sviluppo e l'attuazione di piani d'azione sostenibili, sistematici, a lungo termine per la prevenzione, la sorveglianza e il controllo del virus".
Secondo il Dg Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus il mondo è in una situazione migliore rispetto a un anno fa quando era nel picco della trasmissione di Omicron, ma ancora si contano oltre 170.000 decessi correlati al Covid, segnalati a livello globale nelle ultime otto settimane. Inoltre, la sorveglianza e il sequenziamento genetico sono diminuiti a livello globale, rendendo più difficile rintracciare varianti note e rilevarne di nuove. Senza contare che in questi mesi i sistemai sanitari sono alle prese anche con influenza e virus respiratorio sinciziale (Rsv), carenza di personale sanitario e operatori sanitari affaticati. I vaccini, le terapie e la diagnostica sono stati e rimangono fondamentali per prevenire malattie gravi, salvare vite umane e alleviare la pressione sui sistemi sanitari e sugli operatori sanitari a livello globale, rileva ancora Ghebreyesus. Tuttavia, la risposta al Covid-19 rimane ostacolata in troppi Paesi, incapaci di fornire questi strumenti alle popolazioni più bisognose, agli anziani e agli operatori sanitari.
Nascono da queste considerazioni le 7 raccomandazioni ai Stati di tutto il mondo nella gestione della Sars-CoV-2 da qui ai prossimi mesi:
- Mantenere lo slancio vaccinale per raggiungere il 100% di copertura dei gruppi ad alta priorità guidati dalle raccomandazioni Sage (Strategic Advisory Group of Experts on Immunization) in via di evoluzione quanto all'uso di dosi di richiamo. Gli Stati parti dovrebbero pianificare l'integrazione della vaccinazione Covid-19 nel piano dell'immunizzazione lungo tutto il corso della vita;
- Migliorare la comunicazione dei dati di sorveglianza Sars-CoV-2 all'Oms. Sono necessari dati migliori per: rilevare, valutare e monitorare le varianti emergenti; identificare cambiamenti significativi nell'epidemiologia del Covid-19;
- Aumentare l'adozione e garantire la disponibilità a lungo termine delle contromisure mediche. Gli Stati parti dovrebbero migliorare l'accesso ai vaccini, alla diagnostica e alle terapie Covid-19;
- Mantenere una forte capacità di risposta nazionale e prepararsi per eventi futuri per evitare il verificarsi di un ciclo di panico e abbandono. Gli Stati parti dovrebbero considerare come rafforzare la prontezza del paese a rispondere alle epidemie, compresa l'attenzione alla capacità del personale sanitario, alla prevenzione e al controllo delle infezioni e al finanziamento della preparazione e della risposta ai patogeni respiratori e non respiratori;
- Continuare a lavorare con le comunità e i loro leader per affrontare l'infodemia e attuare efficacemente misure sanitarie e sociali basate sul rischio (Phsm). La comunicazione del rischio e l'impegno della comunità dovrebbero essere adattati ai contesti locali e affrontare la cattiva e la disinformazione che erode la fiducia nelle contromisure mediche e nel Phsm. Gli Stati parti dovrebbero rafforzare la comprensione da parte del pubblico, dei media e delle comunità della scienza in evoluzione per incoraggiare azioni e politiche basate su prove. Gli Stati parti dovrebbero continuare a monitorare la risposta individuale e pubblica all'attuazione del Phsm e all'adozione e all'accettabilità dei vaccini Covid-19 e ad attuare misure, comprese le strategie di comunicazione, per sostenere un utilizzo appropriato.
- Continuare ad adeguare eventuali restanti misure relative ai viaggi internazionali, sulla base della valutazione del rischio, e a non richiedere la prova della vaccinazione contro Covid-19 come prerequisito per i viaggi internazionali;
- Continuare a sostenere la ricerca per vaccini migliori che riducano la trasmissione e abbiano un'ampia applicabilità, nonché la ricerca per comprendere l'intero spettro, l'incidenza e l'impatto della condizione post Covid-19 e per sviluppare percorsi di assistenza integrata pertinenti.
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