Europa e mondo

Tubercolosi: mortalità in calo, ma è boom farmaco-resistenza

di Lucilla Vazza

La mortalità per tubercolosi è in calo del 37%, dal 2000 oltre 53 milioni di vite sono state salvate, ma comunque resta la più grave malattia infettiva al mondo pur essendo curabile ed è la principale causa di morte collegata all'antibiotico-resistenza e per le persone sieropositivere. Lo segnala l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel Global TB Report 2017.

Lo scorso anno la malattia si è portata via 1 milione e 7oomila di persone, per questo l’ong Medici senza frontiere chiede ai Governi impegni seri per un cambio di passo. L’auspicio generale è che la prima conferenza ministeriale globale sulla tbc, prevista i prossimi 16 e 17 novembre a Mosca e la prima assemblea generale Onu di alto livello prevista per settembre 2018 possano accelerare gli sforzi per porre fine alla tubercolosi.

La tbc multiresistente ai farmaci rimane una grave minaccia di salute: l'Oms ha calcolato che ci sono stati 600mila nuovi casi di resistenza alla rifampicina, il più efficace dei farmaci di prima linea, la metà dei quali in India, Cina e Russia. Infine c'è da segnalare il numero di diagnosi ancora troppo basso: dei 10,4 milioni di nuovi casi, solo 6,3 milioni sono stati rilevati e segnalati ufficialmente nel 2016, con un buco di 4,1 milioni.

E dunque, aspettando la ministeriale di Mosca, Medici Senza Frontiere lancia la petizione #StepupforTB per chiedere ai governi di aggiornare, entro il prossimo 24 marzo(giornata mondiale), i programmi di diagnosi e trattamento della tubercolosi, incluse le sue forme resistenti ai farmaci, secondo le linee guida fornite dall'OMS . «I Paesi ad alta incidenza devono impegnarsi ad aumentare l'accesso alla diagnosi e al trattamento e i governi devono dare priorità agli sforzi per sviluppare nuovi regimi di trattamento che funzionino contro tutte le forme di Tbc» spiega l’ong in una nota.

La denuncia Oms: in molti paesi, i progressi si sono fermati
«In molti Paesi gli sforzi contro la tbc si sono drammaticmente arrestati, nonostante l'impegno mondiale di porre fine all'epidemia di tubercolosi entro il 2030: atti e investimenti non vanno di conseguenza. Serve un approccio dinamico, globale e multisettoriale», sottolinea il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

In base ai dati del rapporto, nel 2016 ci sono stati 10,4 milioni di nuovi casi stimati nel mondo, il 10% dei quali in persone sieropositive. Sette paesi - India, Indonesia, Cina, Filippine, Pakistan, Nigeria e Sud Africa - raccolgono il 64% dei casi.


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