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Violenza su operatori e strutture sanitarie, il testo del decreto-legge in Consiglio dei ministri aumenta le pene e introduce la flagranza differita
di Radiocor Plus
24 Esclusivo per Sanità24
Reclusione da uno a cinque anni e multa fino a 10mila euro per chi, “con violenza alla persona”, distrugga, disperda, deteriori o renda anche in parte inservibili oggetti destinati al servizio sanitario o sociosanitario. Le pene sono aumentate se le aggressioni sono di gruppo. Arresto obbligatorio in flagranza anche differita entro 48 ore dei violenti nel caso in cui, per ragioni di sicurezza o incolumità pubblica o individuale o per ragioni “inerenti alla regolare erogazione del servizio”, non sia possibile procedere all’arresto immediato. Installazione di sistemi di sorveglianza, da segnalare al pubblico, su cui il ministero della Salute di concerto con l’Interno dovrà emettere linee guida ad hoc. Sono questi i capisaldi del decreto-legge, a risorse invariate, contro le aggressioni al personale sanitario e sociosanitario all’esame del Consiglio dei ministri.
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