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Schillaci: pochi medici nei pronto soccorso, nella prossima manovra un piano di assunzioni

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I pronto soccorso italiani offrono assistenza 24 ore su 24, 365 giorni all’anno: sono uno dei primi punti di accesso al Servizio sanitario nazionale, riferimento per cure tempestive e di qualità a chi è in pericolo di vita. Nelle strutture del San lavorano oltre 101 mila medici tra questi 4.312 medici specializzati in emergenza-urgenza. Ma nel 2022-2023 è stato assegnato solo 1 posto di specialità in emergenza-urgenza ogni 4 messi a bando. I dati sono stati illustrati oggi dal ministro della Salute Orazio Schillaci presentando la campagna #Noisalviamovite lanciata per promuovere il valore delle scuole di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza. “I giovani - afferma Schillaci - scappano dalle specializzazioni in Emergenza e urgenza, luoghi interessati da carenza del personale e burnout”. In occasione della prossima legge Finanziaria l’attenzione sarà rivolta soprattutto al personale sanitario. “Vogliamo che ci siano più fondi per assumere il personale e vogliamo che chi lavora nel Servizio sanitario venga pagato meglio - ha aggiunto - . I fondi ci sono, ma non siamo ancora entrati nel dettaglio con il ministro Giorgetti. A me interessa che venga assunto più personale e che chi lavora nel Ssn sia gratificato. Vogliamo un piano per assumere medici, per far fronte alla gobba pensionistica”.

“Servono più medici specializzati - ha detto Schillaci - per garantire un servizio essenziale per la salute di tutti e tempi di attesa corretti”.

Il ministero della Salute, in collaborazione con l’associazione ITEMS, Italian Emergency Medicine Schools e con la partecipazione del Policlinico Universitario Agostino Gemelli ha realizzato la campagna di comunicazione #noisalviamovite con l’obiettivo di aumentare le adesioni alla specializzazione in medicina di emergenza e urgenza, mettendo in evidenza l’importanza cruciale e il forte valore etico e morale di questa disciplina per ispirare futuri medici a intraprendere, sempre più numerosi, questo percorso professionale.

“Non è immaginabile avere pronto soccorso e ospedali senza medici d’urgenza - ha detto Schillaci - e per questo siamo pronti a mettere in campo ulteriori misure, da valutare insieme alle categorie, perché non possiamo permettere che la paura diventi il trigger per allontanare i nostri professionisti dagli ospedali. Ma soprattutto dobbiamo lavorare tutti insieme per una rivoluzione culturale, per ristabilire un sano rapporto tra paziente e medico, affinché i cittadini capiscano che non si può aggredire chi è al lavoro per fornire cure e assistenza. Ricordo poi che abbiamo introdotto norme per valorizzare il ruolo degli specializzandi all’interno del Servizio sanitario nazionale”. “Certamente - ha ribadito il ministro - chi sceglie di lavorare nell’emergenza intraprende un percorso impegnativo, ma ricco di soddisfazioni. Per questo, a tutti i giovani che stanno per indicare le proprie preferenze per la scuola di specializzazione dico: scegliete non solo con la testa, ma anche con il cuore”.

La campagna #Noisalviamovite che si rivolge ai laureandi e laureati in medicina, sarà diffusa nei mesi di settembre e novembre, periodi durante gli oltre 14.000 studenti e studentesse che hanno partecipato alle prove di selezione, dovranno decidere a quale Scuola di specializzazione iscriversi.Per realizzare la campagna sono stati intervistati laureandi in medicina, specializzandi in medicina di emergenza-urgenza e medici già formati.Le loro testimonianze sono state raccolte in un video teaser e 10 video reel per i social: una prospettiva unica e autentica, attraverso esperienze e storie personali, approfondimenti sul lavoro quotidiano, sulle sfide e sui traguardi professionali.


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