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Sangue e plasma, riparte la campagna nazionale. Schillaci: italiani generiosii ma resta doppio obiettivo donazioni giovani e autosufficienza su plasma-derivati

di Red.San.

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«Rinnoviamo anche quest’anno la campagna ‘Dona vita, dona sangue’. Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno nel 2023 sono aumentate le donazioni anche tra i giovani, nessuna Regione ha registrato carenza di sangue durante l’estate ed è cresciuta anche la raccolta di plasma. Sono dati che dimostrano l’importanza e la buona riuscita di queste campagne. Donare il sangue è un gesto semplice ma con un impatto fortissimo e continuiamo a incoraggiare i giovani perché c’è bisogno di un ricambio generazionale dei donatori. In questi mesi abbiamo promosso la donazione del sangue nel corso di importanti eventi sportivi nazionali e internazionali, oggi ripartiamo con un nuovo spot e attività in tutta Italia per far crescere anche nel 2024 le donazioni di sangue e plasma”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci alla presentazione a Roma della seconda edizione della campagna “Dona vita, dona sangue”, promossa dal ministero in collaborazione con il Centro nazionale sangue e le principali associazioni e federazioni di donatori italiane (Avis, Croce Rossa Italiana, Fidas, Fratres e DonatoriNati).
«Negli ultimi mesi abbiamo messo a disposizione in diverse occasioni punti informativi e un’auto-emoteca - ha ricordato Schillaci - da ultimo in questi giorni a Roma in occasione degli Europei di Atletica. Nel 2023 il numero dei donatori di sangue è aumentato di circa 17mila unità e le donazioni hanno superato la soglia dei 3 milioni, così come è aumentata del 4% la raccolta di plasma anche se su questo fronte - ha avvisato ancora il ministro - dobbiamo massimizzare gli sforzi perché ancora questo dato non ci garantisce la copertura del fabbisogno nazionale di plasmaderivati, che quindi continuiamo a dover cercare sul mercato estero». Inoltre, il «lieve aumento dei giovani donatori tra 18 e 35 anni è avvenuto anche grazie alla nostra campagna che ha generato una grande mobilitazione - ha detto Schillaci - ma è fondamentale puntare anche sul ricambio generazionale e questo mancato ricambio oggi rappresenta una criticità. Per questo abbiamo scelto come testimonial una persona che ha un grande seguito tra i giovani».
La campagna. L’ex stella del rugby azzurro e conduttore televisivo Martín Castrogiovanni è il protagonista del nuovo spot istituzionale che andrà in onda su televisioni e radio nazionali durante i mesi estivi. La campagna vedrà inoltre numerose iniziative promosse dalle associazioni su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare nuovi potenziali donatori.Tra queste anche l’osservatorio “Globuli Rosa”, un viaggio attraverso le possibilità e gli ostacoli delle donatrici italiane per indagare, attraverso una survey e dei focus group condotti da Doxa, le motivazioni per le quali le donne in Italia, in particolare le over 30, donano meno che in altri paesi e per trovare soluzioni condivise in merito.
I dati sulla raccolta. Nel 2023, secondo i dati illustrati dal direttore del Centro nazionale sangue Vincenzo De Angelis, è tornato a crescere il numero dei donatori giovani. Per la prima volta da almeno dieci anni, i donatori compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 45 anni sono aumentati di circa 7mila unità rispetto all’anno precedente. Un risultato sicuramente positivo che però rientra in una tendenza ultradecennale all’invecchiamento della popolazione dei donatori, tendenza che trova conferma nel confronto con gli anni precedenti. Nel 2023 i donatori tra 18 e 45 anni hanno rappresentato infatti il 50,7% del totale, solo 5 anni prima, nel 2018, tale percentuale era del 55%. A livello generale il 2023 ha segnato una lieve crescita nel numero totale dei donatori di sangue, che sono aumentati di 20mila unità rispetto al 2022. Segno più anche per il numero delle donazioni (+36mila rispetto al 2022), aumento che ha permesso di superare la soglia dei 3 milioni di donazioni in un anno. Si conferma così l’importanza della generosità della popolazione italiana dei donatori che ha garantito anche quest’anno l’autosufficienza del Paese in materia di globuli rossi e la possibilità di effettuare circa 2 milioni e 837mila trasfusioni ad una media di 1.748 pazienti al giorno.
In netta crescita anche i numeri della raccolta di plasma, che con gli oltre 880mila chili conferiti all’industria farmaceutica per la produzione di plasmaderivati, ha totalizzato il record di raccolta nella storia italiana. Paradossalmente, nonostante l’aumento del 4% registrato nel 2023, l’obiettivo dell’autosufficienza in materia di plasmaderivati resta ancora lontano. A pesare in particolare su questo dato è il fortissimo aumento nella richiesta di questo tipo di farmaci, in particolare delle immunoglobuline. Basti pensare che nonostante il livello record della raccolta, le donazioni dei donatori italiani hanno coperto circa il 62% del fabbisogno di immunoglobuline. Nel 2022, che per la raccolta di plasma è stato un anno nero, la quota di autosufficienza in materia di immunoglobuline era stata del 64%. «L’importanza della campagna ‘Dona vita, dona sangue’ è testimoniata anche dai numeri – ha commentato il direttore Cns De Angelis –. Ci eravamo rivolti a un pubblico più giovane e per la prima volta dopo più di un decennio il numero dei donatori giovani è aumentato rispetto all’anno precedente e si sono registrati anche aumenti considerevoli nella raccolta, specie del plasma. Non bisogna però accontentarsi dei buoni risultati ottenuti, perché per invertire la tendenza all’invecchiamento della popolazione dei donatori e per garantirci l’autosufficienza in materia di plasma c’è ancora tanto da fare. E solo con l’impegno concreto di tutti gli attori in campo, dal Ministero della Salute alla più piccola associazione di donatori, potremo garantire non solo nel presente, ma anche in futuro, le trasfusioni e le terapie a base di farmaci plasmaderivati per tutti i pazienti del nostro Paese».
«La Giornata mondiale del donatore di sangue rappresenta, da sempre, il momento in cui l’opinione pubblica globale viene chiamata a prestare attenzione su questo tema così strategico – ha dichiarato Gianpietro Briola, Presidente di Avis nazionale e Coordinatore del Civis (Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue di cui, oltre ad Avis, fanno parte anche Croce Rossa Italiana, Fidas e Fratres) –. Lo scorso anno ha visto il nostro Paese incrementare la raccolta in particolare di plasma, segnando un vero e proprio record. Se questo è avvenuto è stato grazie allo straordinario impegno volontario, periodico, gratuito e responsabile dei nostri donatori, spinti anche dalle campagne promosse con Ministero e Centro Nazionale Sangue. Tuttavia, quella di oggi deve essere anche la data in cui rinnovare l’impegno comune, cioè il raggiungimento dell’autosufficienza di farmaci plasmaderivati. Un traguardo che possiamo tagliare solo se tra Associazioni, Federazioni, Centro Nazionale Sangue, Ministero e professionisti del settore, continueremo a lavorare fianco a fianco, sensibilizzando i cittadini sul ruolo centrale della donazione e proseguendo nelle attività di interlocuzione parlamentare per migliorare l’organizzazione dei Servizi Trasfusionali. Con la consapevolezza che la disponibilità di emocomponenti rappresenta un Lea per la stabilità sociale, sanitaria, politica ed economica del nostro Paese.


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