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L'Istituto Regina Elena compie 90 anni. Schillaci: una storia costellata da successi e tappe significative

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L’Istituto Regina Elena “per lo studio e la cura dei tumori” venne inaugurato nel 1933 dalla sovrana che oltre a dare il nome si spese molto per le cure dei malati grazie agli studi infermieristici compiuti nella sua terra d’origine. Oltre ad assistere nelle operazioni il chirurgo Raffaele Bastianelli, che poi divenne il primo direttore scientifico dell’istituto, promosse tante iniziative a favore della ricerca contro il cancro. Da allora neanche le bombe (bombardamento di San Lorenzo) hanno fermato il continuo impegno dell’Istituto Regina Elena nel produrre contributi e risultati sperimentali, clinici e chirurgici che si diffonderanno in Italia per la mission propria di un IRCCS, riconosciuto tale nel 1939, ma soprattutto a livello internazionale. Oggi sono state ripercorse le principali tappe di ieri, evidenziate le eccellenze odierne e presentati gli obiettivi futuri. L’inaugurazione del macchinario Opera Phenix Plus, un lettore ottico confocale in grado di acquisire immagini simultanee con elevata sensibilità e fornire molteplici informazioni da un ampio numero di campioni, è l’emblema di una realtà votata da sempre a una medicina sempre più di precisione.
“L’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena vanta una storia costellata da successi e tappe significative – ha evidenziato il ministro della Salute Orazio Schillaci - perseguendo sempre la strada dell’innovazione e il principio della centralità della persona, per offrire a ogni paziente le cure più appropriate, efficaci e all’avanguardia. Questo Istituto, e tutta la rete degli IRCCS, ricoprono un ruolo di assoluta centralità nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Un ruolo al quale rivolgiamo grande attenzione e che stiamo valorizzando. Investire in ricerca, innovazione e prevenzione è fondamentale per migliorare le cure e l’assistenza ai cittadini. su questo siamo impegnati anche insieme a strutture virtuose come l’Istituto Regina Elena che oggi celebra questo importante anniversario” .
“È un compleanno importante – ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca - che racconta una storia di eccellenza nella ricerca, nella clinica e nella formazione per la cura dei tumori. Sono orgoglioso che da 90 anni la città di Roma e la Regione beneficiano di prestazioni di altissima qualità e delle numerose e recenti scoperte che hanno rivoluzionato la cura dei tumori”.
“L’Istituto si è caratterizzato nei sette anni della mia direzione – ha dichiarato Gennaro Ciliberto, direttore scientifico IRE- per una forte sinergia tra la parte più squisitamente clinica e diagnostica, con quella della ricerca traslazionale e di laboratorio. Ne sono testimonianza i numerosi gruppi di ricerca traslazionali, i progetti trasversali che vedono coinvolte chirurgie, oncologie mediche, strutture diagnostiche e una bio-banca oncologica.
Costante è stato inoltre l’impegno negli investimenti tecnologici: dalla chirurgia robotica alla radio-chirurgia fino alla prossima realizzazione di un centro di proton-terapia, dalla diagnostica per immagini con nuove strumentazioni di avanguardia alla diagnostica molecolare con sequenziatori ad elevata processività che per volumi ed esperienza ci rendono centro di riferimento regionale nella diagnostica NGS. Per finire con lo strumento presentato oggi, Opera Phoenix, utilizzato per lo screening farmacologico su modelli innovativi ex vivo dei tumori quali organoidi e tumoroidi messi a punto nei nostri laboratori” .
La parte scientifica dell’evento si è focalizzata sul tema del tumore al polmone e del Progetto della Rete Italiana Screening Polmone (RISP). Sono intervenuti, Ugo Pastorino, direttore della Chirurgia toracica dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e coordinatore nazionale del programma RISP, Francesco Facciolo, già direttore della Chirurgia Toracica IRE e Federico Cappuzzo, direttore della Oncologia Medica 2 IRE. Gli esperti hanno evidenziato che 90 anni fa non esisteva diagnosi di tumore al polmone, oggi invece con la Tac spirale, esame non invasivo e rapido, è possibile individuare le lesioni quando sono ancora di piccole dimensioni, al di sotto del centimetro. Il progetto RISP sta dimostrando che è possibile ridurre la mortalità del tumore al polmone nei forti fumatori ad alto rischio grazie allo screening e pianificare una diagnosi personalizzata. Lo studio, finanziato dal ministero della Salute, ha finora dato risultati molto positivi: "Siamo fiduciosi che il ministero continui a sostenerlo per dare continuità al progetto".
Il direttore generale Marina Cerimele, ha ringraziato il ministro : “Il suo messaggio ci riempie di gratitudine per il riconoscimento che porta al nostro lavoro e ai nostri progetti in corso e futuri. Le sue parole sono stimolo e incitazione a rinnovare oggi il nostro impegno nella ricerca e cura per la salute dei cittadini. Ringrazio anche tutti gli operatori IFO, veri protagonisti della giornata”.


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