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Ricerca sanitaria: Aran e sindacati firmano il contratto per il triennio 2019-21
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Aran e organizzazioni sindacali hanno sottoscritto oggi l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto Sanità, sezione del personale del ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria per il triennio 2019-2021.
"Con la firma di oggi si aggiunge un ulteriore importante tassello al quadro complessivo dei contratti del pubblico impiego. Un settore quasi di nicchia, quello della ricerca sanitaria, molto importante non solo per la sua valenza scientifica, ma anche sociale ed economica per il nostro Paese", commenta il presidente Aran, Antonio Naddeo, a margine del tavolo.
La sottoscrizione di tale ipotesi di contratto costituisce un risultato importante poiché consente agli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico e agli Istituti zooprofilattici sperimentali da un lato di proseguire sull’attuazione della riforma già prevista dall’art. 1, commi da 422 a 434, della legge n. 205/2017 (legge di bilancio per il 2018) e dall’altro di avviare il percorso attuativo del Dlgs 200/2022 che prevede, tra l’altro, la riduzione dei tempi per l’eventuale inquadramento di tale personale a tempo indeterminato nei ruoli del Servizio sanitario nazionale secondo le modalità predefinite nel medesimo decreto.
Con il presente Ccnl, nell’ambito del relativo ruolo istituito dalla legge citata, sono stati mantenuti i precedenti profili professionali di ricercatore sanitario e di collaboratore professionale di ricerca sanitaria, e sono stati introdotti istituti contrattuali quali gli incarichi e, collaboratore professionale di ricerca sanitaria, i differenziali economici di professionalità.
Sono inoltre stati disciplinati alcuni aspetti del rapporto di lavoro del personale appartenente ai due profili sopra detti, tenendo conto delle sue specificità, quali ad esempio la tipologia e la costituzione del rapporto di lavoro, l’orario di lavoro e la valutazione.
Per quanto attiene al trattamento economico, sono state definite, per ciascuno dei due profili, specifici percorsi di carriera attraverso l’istituto degli incarichi che responsabilizza maggiormente il personale nella ricerca, gestione, supervisione e governo di tutti gli aspetti della ricerca stessa, ivi compresi gli aspetti economico-finanziari; in prima applicazione, per il ricercatore sanitario, le fasce economiche già maturate sono trasposte in incarico. Per il collaboratore professionale di ricerca sanitaria, le fasce economiche sono mantenute a titolo di differenziale economico di professionalità i differenziali economici di professionalità per seguire poi la dinamica di quanto già delineato per il comparto sanità. È stata infine introdotta una ulteriore innovazione prevedendo un limite finanziario per l’erogazione di alcuni istituti economici.
L’ipotesi è stata firmata da tutte le organizzazioni e confederazioni sindacali ammesse alle trattative.
"L'ipotesi di contratto sottoscritta oggi da Aran e sindacati - ricorda dal canto suo il presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Marco Alparone - riguarda oltre 2mila professionalità impegnate quotidianamente in un settore, quello della ricerca, particolarmente importante per la nostra sanità e rispetto al quale è necessario dare certezza di un percorso che riconosca loro una valorizzazione professionale". Il contratto relativo al personale degli Istituti di ricerca sanitaria Irccs e Izs, aggiunge, "tiene conto delle sue specificità rispetto al restante personale del comparto sanità con particolare riferimento alla rimodulazione della disciplina di alcuni istituti contrattuali del rapporto di lavoro e del trattamento economico".
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