Dal governo
Schillaci, da Governo già 8,5 mld in più entro 2025 e ora guardiamo al Def. Ai manager: rotta su revisione del Dm 77, appropriatezza e restyling responsabilità medica
di Radiocor Plus
24 Esclusivo per Sanità24
«Questo governo ha dato un forte segnale nonostante le oggettive difficoltà economiche investendo per la sanità, da qui al 2025, 8 miliardi e mezzo in più, indicando una decisiva inversione di rotta. E spero che anche nel Def ci siano risorse aggiuntive. Il ministro Giorgetti è sensibile alle mie richieste e ha compreso l’importanza della sanità». Lo ha dichiarato il ministro della Sanità Orazio Schillaci in occasione del Forum permanente dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere associate a Federsanità che si è insediato a Roma in un evento presso il ministero della Salute. «In questi primi cinque mesi - ha proseguito Schillaci - abbiamo adottato misure che mostrano rinnovata attenzione alla sanità pubblica, nonché la capacità di intercettare le istanze di coloro che la sanità la devono gestire sul campo giorno per giorno tra mille difficoltà. Abbiamo dato risposte concrete con interventi diretti alla valorizzazione economica del personale di Pronto soccorso per rendere i reparti di emergenza più attrattivi. Abbiamo previsto limitazioni al ricorso ai medici a gettone per porre fine a una stortura che grava pesantemente sui costi sostenuti dalle aziende sanitarie e mina la garanzia della qualità delle cure». Per facilitare il reclutamento del personale sanitario, ha ricordato il ministro, «abbiamo introdotto la possibilità per gli specializzandi di assumere incarichi di collaborazione nei servizi di emergenza e urgenza e previsto presidi di polizia nelle strutture sanitarie, la procedibilità d’ufficio e l’inasprimento delle pene per fermare le insopportabili aggressioni al personale sanitario, soprattutto alle donne». Schillaci ha anche ricordato di aver messo a disposizione delle Regioni «ulteriori risorse per ridurre le liste d’attesa e rispondere ai legittimi bisogni dei cittadini».
«Dobbiamo fortificare la medicina del territorio - ha proseguito - limitando l’inappropriatezza degli accessi e dei ricoveri ospedalieri e riportando l’ospedale alla sua funzione naturale di luogo di cura per acuti e dedicato al trattamento delle patologie complesse». Per questo - ha spiegato - siamo già al lavoro per efficientare l’impianto del Dm 77 incentrato sulle infrastrutture - 1.350 case di comunità e 400 ospedali di comunità - che stiamo realizzando ma che devono essere dotate del personale necessario». Nel frattempo il ministero sta lavorando all’aggiornamento del Dm 70 del 2015 sugli requisiti ospedalieri «per una più stretta integrazione tra ospedale e territorio alla luce dei nuovi modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale», ha spiegato. Poi, il richiamo all'appropriatezza: «L’ammodernamento della nostra sanità richiede non solo risorse economiche adeguate ma un loro utilizzo appropriato e so che tutti voi chiamati ogni giorno a confrontarsi con vincoli di bilancio - ha detto rivolto ai manager della sanità - sapete quanto sia importante ridurre sprechi e inappropriatezza. Penso alla medicina difensiva, all’origine di tante prescrizioni e ricoveri inappropriati, che impatta notevolmente sui costi del sistema sanitario, oltre ad allungare ulteriormente le liste d’attesa. A questo proposito sono convinto che i tempi siano maturi per rivedere la responsabilità medica. Per arginare la medicina difensiva sarà, inoltre, necessario redigere linee guida con criteri chiari rispetto a quali esami prescrivere e quando», ha concluso il ministro
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