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Antibiotici/ Report Aifa, nel 2021 -3,3% di consumi (da -6,1% al Nord a -2,2% al Sud). Anziani over 85: prevalenza al 50%
di Radiocor Plus
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Nel 2020 continua il trend in riduzione del consumo di antibiotici in Italia: -3,3% rispetto al 2020, un dato in flessione ma ancora complessivamente superiore a quelli di molti Paesi europei, con circa 3 cittadini su 10 che hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici e una prevalenza che aumenta al crescere dell’età, raggiungendo il 50% negli over 85. Lo comunica l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sintetizzando il Rapporto "L’uso degli antibiotici in Italia-2021". Nella popolazione pediatrica i maggiori consumi si concentrano tra 2 e 5 anni, in cui circa 4 bambini su 10 hanno ricevuto nell’anno almeno una prescrizione di antibiotici. Permane - rilevano dall'Agenzia - un’ampia variabilità regionale nei consumi a carico del Ssn, maggiori nel Meridione. Nelle regioni del Nord si registrano inoltre le riduzioni maggiori (-6,1%), mentre al Sud sono più contenute (-2,2%). Il 76% delle dosi utilizzate è stato erogato dal Ssn e quasi il 90% degli antibiotici rimborsati dal Ssn viene erogato sul territorio in assistenza convenzionata. Aifa riporta che più di un quarto dei consumi a livello territoriale (26,3%) corrisponde ad acquisti privati di antibiotici rimborsabili dal Ssn (classe A).
Le penicilline in associazione agli inibitori delle beta-lattamasi si confermano la classe a maggior consumo (36% dei consumi), seguita dai macrolidi e dai fluorochinoloni. Nelle Regioni del Sud si riscontra una predilezione per l’utilizzo di antibiotici di seconda scelta. L’Italia si conferma uno dei Paesi europei con il maggior ricorso a molecole ad ampio spettro, a maggior impatto sulle resistenze antibiotiche e pertanto considerate di seconda linea, con un trend in peggioramento negli ultimi due anni. L’Italia è anche uno dei Paesi con la minor quota di consumo degli antibiotici del gruppo "Access" (47%), considerati antibiotici di prima scelta, che secondo l'Organizzazione mondiale delle Sanità (Oms) dovrebbero costituire almeno il 60% dei consumi totali. In ambito ospedaliero "si osserva in particolare un incremento del ricorso all’utilizzo di antibiotici indicati per la terapia di infezioni causate da microrganismi multi-resistenti", rilevano da Aifa. Sia i consumi in regime di assistenza convenzionata sia gli acquisti da parte delle strutture sanitarie pubbliche sono aumentati nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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