Dal governo
Schillaci, contro liste d'attesa non bastano soldi ma serve appropriatezza. E sulla ricerca "guardare ai fondi resi disponibili da Ue"
di Radiocor Plus
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«Sulle liste d'attesa bisogna fare un'operazione che non è soltanto economica, non basta mettere soldi per fare si' che vengano abbattute: bisogna razionalizzare e cercare l'appropriatezza, siamo nel terzo Millennio e ci vuole una visione diversa della sanità pubblica, nell'interesse dei malati». Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto a Roma alla presentazione del progetto italiano "Voice for purpose", ideato dall'attore Pino Insegno per restituire una voce ai malati di sclerosi laterale amiotrofica (Sla), realizzato con la Società Translated, con il NemoLab dei Centri clinici Nemo e con l'Università Campus Bio-Medico di Roma. «Ci sono tante persone che fanno esami inutili e ci sono persone che stanno male e aspettano un sacco di tempo per fare un esame importante - ha proseguito Schillaci -: io credo che ci vuole un modello di organizzazione diverso e poi ci vuole la ricerca, come nel campo della Sla. E bisogna capire che ci sono tante possibilità che arrivano anche dall'Europa, tanti fondi europei che spesso in Italia sono misconosciuti e poco utilizzati. Noi spendiamo più di quello che ricaviamo e questo per una nazione che ha eccellenze riconosciute in campo scientifico non può più essere. Dobbiamo stare attenti alle possibilità che ci dà l'Europa».
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