Dal governo
Riforma della non autosufficienza: la ricerca delle coperture economiche stoppa il decreto legislativo
di Claudio Testuzza
24 Esclusivo per Sanità24
La ricerca delle coperture economiche stoppa il disegno di legge delega relativo alla riforma della autosufficienza.
Il lavoro prodotto dalla stessa Presidenza del Consiglio, dai ministeri del Lavoro e della Sanità e soprattutto dalle 52 Organizzazioni del Patto sulla non autosufficienza è stato bloccato al traguardo della sua approvazione al Consiglio dei ministri.
Ricordiamo che la Misura 5, componente 2, del Pnrr prevede due riforme : la legge quadro per le disabilità (legge n. 227 del 22 dicembre 2021 e relativi decreti attuativi) e la legge delega per la riforma del sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti.
Il motivo del fermo di quest’ultimo provvedimento è stato espresso dalla Ragioneria dello Stato per approfondirne le coperture economiche. Il ministero del Lavoro lascia, ancora, una porta aperta sperando di poterlo proporre al prossimo CdM. Ma è presumibile che la copertura potrà essere trovata solamente nella prossima legge di Bilancio. Il fermo appare, comunque, un grave colpo alla definizione di un sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti, (circa 3 milioni e 800 mila anziani, quasi il cinque per cento della popolazione) fondato sulla definizione dei servizi sociali e sanitari basato su tre punti principali : Servizi socio-sanitari delle aziende sanitarie, servizi sociali dei comuni, indennità di accompagnamento dell’Inps.
Un aspetto semplificativo delle procedure vede, anche, una riduzione da sei a cinque le valutazioni delle condizioni di non autosufficienza necessarie per ricevere i sostegni. La disabilità così come la non autosufficienza , in generale, deve essere considerata un vero e proprio messaggio sociale cui si ispira da un canto la rimozione delle barriere di qualsiasi tipologia che si è trasformata, nel tempo, ad attenzione agli svantaggi e alle penalizzazioni che, se non attenzionati, tendono all’esclusione. Già le linee guida adottate in attuazione del Dlgs. 151/2015 mirano a rendere uniforme le applicazioni delle norme su tutto il territorio nazionale e valutarne gli effetti sul piano pratico. Basta pensare agli interventi sul piano fiscale come gli incentivi e i sostegni indiretti attraverso forme di detrazione, deduzione e credito d’imposta, stabili e permanenti o l’Iva agevolata per l’acquisto dei mezzi per la deambulazione o l’autonomia. Ma anche importanti interventi sul piano patrimoniale e familiare come il così detto dopo di noi. Cioè la misura destinata a garantire l’assistenza alle persone con disabilità anche successivamente al venir meno del sostegno genitoriale. Oppure l’assegno unico familiare che passa non più dal reddito familiare ma alla situazione economica complessiva.Vi è quindi , comunque, anche da chiarire come garantire unità di offerta ad entrambi i fronti: disabilità e non autosufficienza. Basti pensare al caso di una persona con disabilità che diventa anziano : a quali servizi potrà accedere ?
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