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Influenza/ Rezza: pronto il nuovo piano di vaccinazione, si va verso stagione ad alta intensità

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"Il nuovo piano di vaccinazione antinfluenzale sarà pronto in due giorni lavorativi ed è alla firma del ministro. Ci aspettiamo una stagione influenzale ad alta intensità". Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, nel corso dal convegno "La gestione del paziente fragile nella nuova stagione vaccinale autunnale", organizzato da Edra, con il contributo incondizionato di Sanofi, che si è tenuto oggi a Roma. Rezza ha sottolineato anche "l'importanza e il valore della co-somministrazione con il vaccino Covid perché diminuisce il numero delle sedute che bisogna fare". "Ma non è l’unica strada - ha aggiunto -: contiamo molto sui medici di medicina generale, il loro ruolo è fondamentale. Bisogna proteggere dall’influenza e dal Covid soprattutto le persone più fragili".

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e docente di igiene all'Università Cattolica conferma che in base ai dati che arrivano dall'altro emisfero "sarà una stagione impegnativa". "Per questo - ha sottolineato - è importantissimo, nella prossima stagione autunnale, fare la vaccinazione contro l’influenza e il richiamo contro il Covid ed è importantissimo difendersi subito con i vaccini immediatamente disponibili".

L'impatto dell’influenza a livello mondiale, è emerso nel corso del convegno, è di oltre 1 miliardo di casi all’anno, con conseguenze che portano a un numero di decessi che varia fra i 290mila e i 650mila. Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) stima che ogni anno in Europa si verifichino dai 40 ai 50 milioni di casi sintomatici di influenza e che tra i 15.000 e i 70.000 cittadini europei muoiano ogni anno per cause associate all’influenza. Il numero di decessi attribuibili all’influenza e alle sue complicanze in Italia, prima del Covid 19, è stato di 8.000 ogni anno.

Il peso economico in Europa dato dall’influenza si aggira attorno ai 6-14 miliardi di euro all’anno. Uno studio italiano ha stimato che nel periodo 2008-2015, in media, oltre alle 4.407 ospedalizzazioni per influenza, ci siano stati altri 15.206 casi di ospedalizzazioni attribuibili all’influenza, per un costo totale stimato 37 milioni l’anno.

"Recenti studi - ha ricordato Carlo Signorelli, ordinario di Igiene e sanità̀ pubblica, Università̀ Vita-Salute San Raffaele di Milano - dimostrano che con la vaccinazione anti influenzale vi sarebbe il 14% del rischio in meno di contrarre il Covid. Ci aspettiamo una recrudescenza dell’influenza, per questo diventa importante vaccinarsi".

Il 65% delle ospedalizzazioni legate all’influenza e l’85% dei decessi correlati alla contrazione di questo virus riguardano principalmente persone over 65. Ogni anno l’influenza in media colpisce il 9% della popolazione italiana, ma più della metà dei casi complicati di influenza si manifestano a partire dai 65 anni di età. Inoltre, 1 anziano ricoverato su 10 va incontro a disabilità permanente dopo la dimissione ospedaliera a causa di un generale declino funzionale. I pazienti anziani, dunque, sono soggetti anche a rischi a medio-lungo termine, come il pericolo di perdere l’autosufficienza funzionale, associata al peggioramento persistente di patologie co-presenti, e la richiesta in seguito di un’assistenza continuativa o istituzionalizzazione. In questo caso, come per il Covid-19, si parla di Long Flu.

"Chiediamo un maggiore ascolto delle esigenze regionali - ha concluso Mario Nieddu, assessore alla Sanità della Regione Sardegna -. In Conferenza Stato-Regioni c’è la volontà di favorire una stretta collaborazione tra attori chiave del territorio: farmacisti, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta".


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