Dal governo
Professioni sanitarie: non è il tempo di una crisi di governo al buio
24 Esclusivo per Sanità24
"Per la sanità italiana non è il tempo di una crisi di governo al buio. A nome delle donne e degli uomini delle professioni sanitarie e sociosanitarie rivolgiamo un accorato appello all’unità ed alla responsabilità al presidente Draghi, al ministro della Salute Speranza, a tutte le forze politiche e sociali, ad ogni singolo rappresentante delle istituzioni. Non è il tempo di lasciare solo chi, da oltre due anni, con competenza e dedizione, combatte in prima linea la battaglia, ancora in corso, contro il Covid-19". E' l'appello firmato dai rappresentanti delle principali professioni sanitarie. "Non è il tempo di fermare o rallentare lo sforzo straordinario per rendere più forte e moderno il nostro Servizio sanitario nazionale e per portare avanti riforme ed investimenti attesi da anni, di cui potranno beneficiare le persone che hanno bisogno di assistenza e cura - ribadiscono le professioni sanitarie - Le ragioni dell’unità nazionale, di un sforzo comune del nostro Paese, sono rafforzate dalla guerra e dalle sue drammatiche conseguenze economiche e sociali. Fermarsi adesso, far prevalere le ragioni di parte, sarebbe un errore imperdonabile".
L'appello porta la firma del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari; della Federazione nazionale degli Ordini dei Chimici e Fisici, Nausicaa Orlandi; della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli; della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli; della Federazione nazionale degli Ordini della professione di Ostetrica, Silvia Vaccari; della Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, Teresa Calandra; della Federazione nazionale degli Ordini dei Veterinari, Gaetano Penocchio; Ordine nazionale dei Biologi, Vincenzo D’Anna; del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali, Gianmario Gazzi.
Anche il presidente Dario Manfellotto e il Comitato esecutivo della Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri) insieme alla Associazione degli infermieri di Medicina Interna (Anìmo) si "uniscono all'appello delle Federazioni e degli Ordini delle professioni sanitarie per chiedere al presidente del Consiglio Mario Draghi di ritirare le dimissioni affinché il Governo possa andare avanti nella pienezza dei suoi poteri". La crisi rischia di rallentare l'attuazione del Pnrr "dove ci sono in ballo 20 mld e alla impellente riforma dell'assistenza ospedaliera (il cosiddetto nuovo Dm 70)". ma anche l'iter per il rinnovo dei contratti per il personale sanitario. "Ma soprattutto - proseguono - c'è il pericolo di bloccare, proprio durante una nuova ondata di contagi, tutta la politica portata avanti in modo congiunto per contrastare il Covid".
Anche Senior Italia FederAnziani chiede alle forze politiche "di trovare una sintesi al fine di avere ancora Mario Draghi come presidente del Consiglio (mai sfiduciato)". "Sarebbe una iattura perdere una grande personalità come la sua - dichiara il presidente , Roberto Messina -. Dobbiamo garantire alla Nazione la continuità di questo Governo, per poter arrivare serenamente all’approvazione della finanziaria, dei sostegni, al rispetto degli oltre 50 punti del Pnrr e alla fine naturale della legislatura, evitando così un esercizio provvisorio in tema di bilancio".
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