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Recovery Plan/ Garofoli, tra gli obiettivi di giugno la nuova sanità territoriale. Il punto sul "già fatto"

di B. Gob.

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Piatto ricco per la Sanità negli obiettivi di giugno del Piano nazionale di ripresa e resilienza: a snocciolare gli impegni durante la Relazione in Cdm è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. In prima linea c'è - ed è il primo punto nell'elenco di Garofoli - il riordino delle cure sul territorio, ma in campo c'è anche la scommessa sulla ricerca. Ecco nel dettaglio i temi in campo:

a) si definisce la nuova sanità territoriale, «un impegno preso dal Pnrr - ha ricordato Garofoli - non solo nei confronti di pazienti più bisognosi, ma anche verso molte famiglie che al momento, in alcuni contesti territoriali, si trovano sole a gestire i problemi della cura dei più fragili. In particolare, con l’adozione del c.d. decreto 71 è definito il nuovo modello organizzativo e con la firma degli accordi tra il Ministero della salute e le regioni/Province autonome sono approntati gli strumenti che definiscono i requisiti per la nuova assistenza, con la riorganizzazione della medicina territoriale in case della comunità (almeno 1.350), ospedali di comunità (almeno 400) e centrali operative territoriali (almeno 600). L’obiettivo al 2026 - ha rilevato Garofoli - è di avere queste strutture interconnesse, tecnologicamente attrezzate, completamente operative e funzionanti. Inoltre, entro il 2026 gli strumenti di telemedicina dovranno consentire di fornire assistenza ad almeno 800.000 persone di età maggiore di 65 anni in assistenza domiciliare. Al punto d) della relazione, la "trasformazione digitale del Paese": «con gli obiettivi di giugno - si legge nell'elenco di Garofoli - si entra nella fase di realizzazione dei nuovi progetti di connessione, con l’aggiudicazione dei progetti relativi a scuole, strutture sanitarie, isole minori e territorio, incluse le aree oggi meno connesse. Uno sforzo ingente di connessione che consentirà di fornire servizi e opportunità, in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, concorrendo tra l’altro ad abbattere i divari formativi, sanitari e sociali del Paese». Al punto f) le novità sulla ricerca, «con l’aggiudicazione dei progetti riguardanti i Campioni nazionali per la ricerca, costituiti da università ed enti di ricerca sulle key enabling technologies (simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; tecnologie dell’Agricoltura; sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna; mobilità sostenibile; bio-diversità); con la costituzione di Ecosistemi dell’innovazione sul territorio nazionale, costituiti da università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati ed internazionalmente riconosciuti, che intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento; con la promozione della mobilità dei ricercatori e la semplificazione della gestione dei fondi per la ricerca; con il finanziamento (pari a 550 milioni di euro) e la valorizzazione delle start up attive nelle filiere della transizione digitale ed ecologica».

Dove siamo. Fermi i 18 obiettivi già conseguiti, entro la prossima settimana saranno raggiunti 5 obiettivi del ministero della Salute: sottoscrizione tra ciascuna Regione e il ministero della salute di un Contratto istituzionale di sviluppo riferito ai quattro investimenti, corredato da un Piano operativo regionale: a) case della Comunità e presa in carico della persona; b) casa come primo luogo di cura e telemedicina; c) rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità); d) ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero. Infine, Garofoli ha ricordato che il Dm 71, dopo aver acquisito il parere del Consiglio di Stato, è stato trasmesso il 24 maggio 2022 per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e sarà sottoposto alla registrazione della Corte dei conti.


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