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Pnrr/ Lorusso (Salute): riordino del territorio in anticipo sui tempi e per il personale 1,5 miliardi. Dompé: i criteri del Recovery siano efficacia ed esiti

di B. Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

«Le prime case di comunità le vedremo realizzate a partire dal 2024 mentre le prime strutture operative saranno le Centrali operative territoriali o Cot, perno della riorganizzazione dell'assistenza sanitaria sul territorio, prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza». Così Stefano Lorusso, direttore generale Unità di Missione per l'attuazione del Pnrr del ministero della Salute, intervenuto al convegno digitale del Sole-24Ore "Pnrr, agenda 2022: l'anno della svolta". In merito al rischio paventato da più parti di carenze di personale nel riordino delle cure primarie, Lorusso ha ricordato che «il Pnrr mette le risorse per gli investimenti, ma c'è un investimento del Piano che in deroga al dispositivo del Recovery ci permette di utilizzare circa 3 miliardi per il potenziamento dell'assistenza domiciliare; quanto invece al popolamento delle Case di comunità, delle Centrali operative territoriali e degli ospedali di comunità, già il Dl 34 del 2020 metteva in campo 480 milioni sugli infermieri di famiglia e di comunità e 265 milioni sull'assistenza domiciliare integrata. In più - ha aggiunto - la legge di Bilancio prevede un altro miliardo: in tutto parliamo di quasi un miliardo e mezzo per il personale, risorse importanti destinate all'assunzione di quasi 30mila unità in deroga ai tetti di spesa. Inoltre il Governo si è reso disponibile ad attivare un tavolo di monitoraggio per accompagnare il processo di implementazione della riforma, così eventualmente da intervenire e supportare le Regioni. Che stanno rispettando i tempi, su cui anzi siamo in anticipo: rispetto alla scadenza di giugno per il riordino della sanità territoriale, già a fine maggio ci aspettiamo di partire con tutti i contratti istituzionali di sviluppo firmati con le 21 Regioni».
L'assistenza territoriale - insieme al potenziamento del digitale - è il primo banco di prova della Missione 6 (Salute) del Pnrr, e «finalmente - ha ricordato Lorusso - prova a restituire una tassonomia a quello che è stato il livello assistenziale che ha risposto con più difficoltà alla pandemia. La mancata Intesa per l'opposizione di una Regione al cosiddetto Dm 71 non ha impedito al Governo di andare avanti: il 21 aprile il Consiglio dei ministri ha approvato una delibera e dovremmo traguardare il percorso nei tempi previsti anche se ora è necessario il passaggio in Consiglio di Stato e in Corte dei conti. In ogni caso, in poco più di due mesi siamo riusciti a fare un'azione di programmazione che il Ssn era solito fare: per il 31 maggio pensiamo a un kickoff complessivo e sottoscriveremo tutti i piani operativi, i Contratti istituzionali di sviluppo o Cis che dettano il cronoprogramma. Il ministero ha accompagnato questo percorso anche sul fronte della digitalizzazione, per cui ci siamo avvalsi di Consip per i bandi sulle grandi apparecchiature e sulla telemedicina. Quanto a Ospedali di comunità, Case di comunità e Cot, stiamo lavorando con Invitalia per creare degli accordi quadro nazionali che velocizzino le procedure».
Infine, la trasformazione digitale che è l'altro grande pilastro su cui il rilancio del Ssn dovrà marciare: «Ci sono quasi 5 miliardi - ha detto Lorusso - che vedono in prima linea la definizione del Fascicolo sanitario elettronico e della telemedicina, che sono progetti nazionali, e per la prima volta il ministero si fa protagonista e attore, di queste due grandi iniziative».
A chiedere che il Piano nazionale di ripresa e resilienza sia l'occasione per un efficientamento e una misurabilità dell'efficacia delle misure intraprese, sia nel pubblico sia nel privato, è Sergio Dompé, Executive President Dompé farmaceutici.«Nel Pnrr - ha affermato - vedo la possibilità di dare una spallata al sistema, creando dei by-pass che riducano, se non eliminino, tutti i problemi nella realizzazione degli investimenti. Da italiano e da esponente dell'industria ho un grandissimo rispetto del Ssn, che per me è uno dei maggiori elementi di ricchezza del Paese. Ma questo Pnrr dev'essere giocato per creare competitività e dare efficacia alle collaborazioni: bisogna inserire dei misuratori, facendo in modo che non ci sia più la logica del sostegno a pioggia ma quella della selezione. La misurazione - ha proseguito in occasione del convegno del Sole-24Ore - va fatta sull'efficacia: non possiamo permetterci dopo aver dichiarato in tutti i modi che sono strategici gli investimenti dell'industria farmaceutica, in particolare quelli produttivi, di perdere un investimento di una società internazionale perché non siamo in condizioni di rispondere ai tempi richiesti per investimenti di questo genere. Questa dev'essere la logica - ha detto poi -: la selezione basata sull'efficacia e sulla capacità di essere competitivi e questi criteri devono valere per tutto il sistema sanitario, sul modello degli "Esiti" delle strutture ospedaliere pubblicati da Agenas. Ogni imprenditore, pubblico o privato, deve misurarsi con la capacità di dare risposte ai cittadini, secondo una trasparenza del sistema in cui sia chiaro quali sono i costi a fronte dei servizi offerti. Investimento sul digitale, sulle infrastrutture, sugli ospedali grazie alla cui capacità di gestione ci siamo salvati dalla pandemia, organizzazione migliore, trasparenza, bandi chiari che funzionino per tutti e infine che si dia la possibilità a chi è più bravo di raccogliere migliori risultati: questa è la strategia da seguire», ha concluso Dompé.


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