Dal governo
"Dm 71" sul riordino delle cure territoriali, rinviata l'Intesa (condizionata) in Conferenza Stato-Regioni
di B. Gob.
24 Esclusivo per Sanità24
Resta sulla soglia della Conferenza Stato Regioni il decreto del ministero della Salute "Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale", traduzione pratica e "messa a terra" del pacchetto più cruciale di interventi previsto dal Pnrr alla Missione 6 "Salute". Il testo, legato in questi mesi alla sorte del dibattito sull'evoluzione della figura e dell'inquadramento contrattuale dei medici di medicina generale, sarebbe stato varato solo se con le condizioni proposte all'unanimità dai tecnici della commissione Salute delle Regioni. Che impegnerebbero il Governo su cinque fronti:
1. assicurare che gli standard e i modelli organizzativi di cui al decreto saranno attuati con progressività, in relazione anche alla disponibilità delle risorse con l’obiettivo di renderli operativi ed a regime a partire dall’anno 2026;
2. la progressiva attuazione degli standard e dei modelli organizzativi di cui al presente decreto, sarà sostenuta attraverso: a) un’adeguata implementazione e potenziamento del fabbisogno del personale necessario, dipendente e convenzionato; b) un’adeguata copertura finanziaria;
3. a garantire che la determinazione e la ripartizione delle risorse necessarie per finanziare gli standard ed i modelli organizzativi di cui al presente decreto sarà effettuata da uno specifico Tavolo di lavoro costituito, tra gli altri, da rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e delle Finanze;
4. a garantire una riforma delle disposizioni in materia di medici di medicina generale assicurando, nel contempo, un aggiornamento del percorso formativo specifico dei medici di medicina generale e dei medici di comunità e delle cure primarie finalizzato alla valorizzazione degli stessi in coerenza con gli standard previsti dalla riforma dell'assistenza territoriale;
5. a integrare attraverso l’adozione di un successivo provvedimento la definizione degli standard e dei modelli organizzativi riferiti ad ulteriori setting territoriali, quali Salute Mentale, Dipendenze Patologiche, Neuropsichiatria infantile.
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